La ricerca è come un duro gioco fatto di fantasia e di fiuto dove la “vittoria” è la gioia del risultato. Il gioco diventa ancora più intrigante quando il risultato è l’opposto dell’atteso… e la partita continua!

Dalla “sua” luminosa Valle Seriana, Alessia scende tra le nebbie pavesi nel 1989 per studiare Medicina. Due le esperienze all’estero durante il suo alunnato e mirate al consolidamento di conoscenze in campo medico: grazie al SISM, parte per un’estate a Lisbona e la successiva punta a nord, a Helsinki. Nell’ambito del suo dottorato a Pavia in Fisiopatologia medica e Terapia, realizza, anche con il supporto del Collegio, uno stage di due anni negli Stati Uniti, al National Institute of Health di Bethesda, in particolare presso la Renal Cell Unit che si trasferirà poi a Miami. Studierà, in accordo con il suo mentore Prof. Dal Canton, i meccanismi di glomerusclerosi, ossia il danno irreversibile a carico del tessuto renale, indotto dalla ciclosporina. Nel suo attuale profilo non si potrà dimenticare che: “Dr. Fornoni’s laboratory was also the first one to report an important role of sphingolipids in the modulation of podocyte function in focal segmental glomerulosclerosis (Science TM, June 2011)”.

Tra le prime sfide


Miami, 1998, a tre anni dalla laurea e al secondo anno di dottorato. “Il mio primo vero giorno di lavoro: una scrivania, un computer e una libreria tutti per me… faccio quasi fatica a crederci. Sulla scrivania qualcuno aveva già pensato di lasciarmi una trentina di pubblicazioni da leggere; ho iniziato quindi presto a capire che il mio lavoro sarebbe stato quello di leggere, imparare a pensare, formulare ipotesi, discuterne e trovare un modello sperimentale su cui verificare l’ipotesi. Per me era stato sempre un sogno nel cassetto” (Nuovità, n. 10)

Oggi


Dopo ulteriori studi in Medicina Interna e in Nefrologia a Miami, Alessia è nominata, nel 2005, Assistant Professor di Medicina Clinica alla Miller School of Medicine della stessa Università di Miami. Qui, nell’ambito del Diabetes Research Institute diretto da Camillo Ricordi, ha istituito un ambulatorio specializzato che attrae pazienti da tutto il mondo. In tutto ciò, convola pure a nozze con un collega nefrologo!
“The New England Journal of Medicine”, che di norma pubblica meno del 5% degli articoli che riceve, ospita un suo lavoro nel 2011: un titolo prestigioso che concorre, l’anno seguente, alla nomina come Tenure Associate Professor (Divisione di Nefrologia – School of Medicine, Università di Miami).
Dal settembre 2013, oltre a continuare a dirigere la Diabetic Nephropathy Clinic, Alessia tiene le redini del Peggy and Harold Katz Family Drug Discovery Institute della medesima Università; tre anni dopo è nominata Professore e direttore della Division of Nephrology and Hypertension (Dipartimento di Medicina, Miami University). E, fatto non da poco, dimostra nel concreto la sua generosa volontà e capacità di mentoring, ospitando nel tempo non poche alunne del Collegio, supportate dal Nuovo e dall’Associazione Alumnae, per brevi tirocini nel suo laboratorio.

Il suo consiglio


Osare.
“Ancora ricordo il sussidiario della scuola elementare con alcune immagini che ricordano il processo della ricerca scientifica, dalla osservazione alla verifica dei risultati. I personaggi delle foto avevano sempre un aspetto un po’ genialoide e, a parer mio, affascinante. Perché non provare? Così, mi ritrovo a scoprire che in realtà, come forse per qualsiasi altro lavoro, ciò che conta di più sono entusiasmo e volontà. E devo ammettere di avere molto di entrambi”. (Nuovità, n. 10). Il suo motto per il futuro, a portata di mano!, lo prende dalle parole del padre dei laptop, Alan Kay: “Il modo migliore per predire il futuro è inventarlo”.