«Sono arrivata immediatamente dopo quegli avvenimenti, sulla scorta dei suggerimenti di un amico fotografo che nella rivoluzione in Yemen ci aveva lasciato il cuore e uno dei momenti più esaltanti della sua vita professionale.» (Laura S. Battaglia “La mia Sanaa” in (con Paola Cannatella) La sposa yemenita, BeccoGiallo 2017)
Torna a trovarci “battgirl74”, la giornalista freelance Laura Silvia Battaglia, da poco ora anche su TV2000, con “Cous Cous TV” dove racconta il mondo musulmano attraverso i programmi trasmessi dalle tv arabe. Tratto distintivo di Laura è quello di non snobbare la potenza delle immagini (“Se la gente non vede le cose, non ci crede”, sottolineava in un’intervista in occasione del conferimento del Premio Maria Grazia Cutuli), tanto che, se la telecamera diventa presto compagna dei suoi viaggi nel Vicino e Medio Oriente, lei non snobba pure altre forme visive, per spiegare e raccontare, anche laddove la telecamera non può arrivare.
Lo testimonia pure il recente graphic novel La sposa yemenita, pubblicato con l’autrice di comics Paola Cannatella. È una lunga fedeltà quella di Laura allo Yemen, i particolari emergeranno nell’incontro condotto ancora da Francesco Mazzucotelli, docente di “Storia della Turchia e del Vicino Oriente”, insegnamento accreditato già da un lustro dall’Università di Pavia. Laura Silvia Battaglia ci darà il senso, se senso ci può essere, di quegli “8mila morti, quasi 50mila feriti, più 2mila civili uccisi dall’epidemia di colera, 20 milioni di persone sulla soglia della fame, tre round di colloqui di pace falliti” che hanno contraddistinto una guerra che proprio in queste ore conosce nuovi sviluppi.