Milanese, con una vita con “tutti i numeri per essere perfetta e lineare”, Marta Ottaviani, appassionata di Turchia e di giornalismo, all’alba dei trent’anni fa qualcosa che, ammette, avrebbe dovuto fare molto prima. Siamo nel 2006: parte per otto mesi per la Turchia dove vive – unica europea tra oltre tremila turchi – in uno studentato in un quartiere di Istanbul lontano da quelli glamour della megalopoli sul Bosforo. Un’esperienza
tanto difficile quanto straordinaria in un Paese che deve fare i conti con la questione armena (le vicende del Nobel Pamuk e della scrittrice Elif Shafak sono state esemplari) e con quella curda, ma salito alla ribalta delle cronache più recenti per le proteste di Gezi Park e con una leadership politica sempre più messa in discussione, anche per la gestione della crisi in Siria.

Velo, Europa e curdi dove va la Turchia – La Provincia Pavese, 4 novembre 2013 – Il giorno dopoCon Marta Ottaviani, esercizi di diplomazia nella Turchia che cambia