“La sintesi dei miei ultimi trent’anni è: nuovina, moglie, madre, professore ordinario, pro-rettore e nonna. L’ordine è rigorosamente diacronico, come si conviene a chi si occupa di linguistica storica.”

Piera lascia la provincia di Piacenza nel 1978 per iscriversi a Lettere Classiche a Pavia. In Collegio rimarrà sino a metà del ciclo di studi: il tempo di dare, a pieni voti, gli esami di Glottologia, nell’Istituto dove insegnano i “mitici” professori Anna Giacalone e Paolo Ramat, e Piera rinuncia al posto in Collegio per convolare a nozze con Mario, chimico, mantenendo però, almeno idealmente, il titolo di alunna. Si laurea in corso nei giorni dell’euforia nazionale per i Mondiali di calcio. In Collegio stringe numerose amicizie, tra cui quella con Angela Pucci, allora studentessa di Medicina e oggi anatomopatologo a Pisa (oltre che madrina di suo figlio!). Al Nuovo rimane sempre legata: “Confesso una piccola vanità: mi faccio in un certo senso ambasciatrice del Collegio tutte le volte in cui mi trovo nel mondo anglosassone (Malta inclusa) dove è un must per me indossare il distintivo o il foulard giallo e verde”… come “ambasciatrice” del Nuovo è stata anche con due alunne alla Ochanomizu University di Tokyo!

Tra le prime sfide


Lo scritto per il concorso di dottorato lo svolge uscendo per allattare la primogenita, la tesi vede la nascita del secondo figlio. Grazie alla famiglia, e non nonostante, sottolinea lei, riesce nei successivi passi professionali: insegnamento al liceo e vincita di un posto come ricercatore all’Università di Bergamo. Lasciare l’Ateneo pavese, dove si è formata ed è cresciuta, non è per nulla facile. Ma il percorso che costruisce la ripaga di grandi soddisfazioni e le consente pure di non perdere i contatti con Pavia, non solo con le pubblicazioni sulla prestigiosa rivista “Athenaeum”.

Oggi


Professore Ordinario presso l’Università di Bergamo, dal 1990 è direttore del Centro di italiano per stranieri: tra il 1993 e il 2005 ha conosciuto tutto l’Ateneo come rappresentante dei ricercatori in Senato accademico e poi dei professori associati in Consiglio di amministrazione. Nel frattempo per due mandati è stata coordinatore del corso di laurea in Comunicazione di massa pubblica e istituzionale. Ha provato a pensare a un anno sabbatico per inaugurare quest’ultima decade, ma le è stata affidata dal Rettore la delega all’Orientamento universitario di Ateneo. Risultato: Best Placement Program nel 2010 e… due anni, dopo, grazie al lavoro accademico, vincita di un Progetto di cui è coordinatore nazionale: “piazza” circa 150 mesi di assegni di ricerca per i giovani!
E’ Pro-Rettore Vicario dell’Università di Bergamo, retta da Sergio Cavalieri.

Il suo consiglio


“Qualche volta, quando sento parlare di crossfertilization invece di pensare a campi scientifici all’avanguardia penso alla vita di noi donne, alla nostra capacità di trasferire idee e conoscenze da un campo all’altro, conciliando l’inconciliabile. Osate e coltivate i vostri sogni con quel pizzico di leggerezza e di follia che al Collegio Nuovo è di casa…” (Nuovità, n. 21)