Oggi, se non erro, la “mia” stanza è abitata da una studentessa di biologia. Non so se ci sia ancora, ma dietro l’armadio, l’ultimo giorno prima di lasciare il Collegio Nuovo ho inciso il mio nome su una mattonella…

Nata in Calabria, cresciuta a Zurigo, nel 1981 Maria arriva al Collegio Nuovo, con ottimi voti di Maturità tecnica-commerciale conseguiti all’Istituto sul Rosenberg Sezione Italiana di San Gallo. Si iscrive a Lingue e letterature straniere, scegliendo tedesco, inglese, e fuori Facoltà, arabo. L’anno dell’ingresso di Maria in Collegio, la stagione culturale aperta al pubblico vede tra l’altro protagonista, l’illustre italianista Dante Isella (foto), passato da poco al Politecnico di Zurigo dall’Università di Pavia (con lui peraltro si erano laureate, fra gli altri, la Rettrice Bernardi e la Prof. Carla Riccardi, che in Collegio condurrà poi molti incontri di taglio letterario). Nell’ottica di mantenimento di relazioni tra Italia e Svizzera, poi, tra le ospiti straniere in Collegio pure una studentessa svizzera, perfezionanda in Letteratura italiana. Per coltivare lo studio delle lingue prescelte, Maria può contare su ben due lettrici tedesche e due inglesi, mentre dal resto del mondo, la sua indole curiosa, dote indispensabile per la professione che poi sceglierà, può conoscere giovani donne da Francia, Norvegia, oltre a Venezuela e Perù! Al terz’anno di corso è ora di fare le valigie: le è conferito dal Collegio un contributo per un breve soggiorno di studio a Cambridge.

Tra le prime sfide


Rientrata in Svizzera dopo la laurea, Maria per qualche anno insegna, finché nel 1990, con la collaborazione ad “Agorà”, rivista sulle migrazioni di cui diventerà anche caporedattrice, intraprende la strada del giornalismo. Alla nascita della figlia, un nuovo cambio: collabora con l’agenzia zyPRESSE, fondata da lei insieme ad altri tre colleghi.

Oggi


Nel 2005 zyPRESSE si fonde con Pressebüro Index, per cui Maria continua a lavorare, trovando anche il tempo per pubblicare volumi su temi a lei cari: salute, migrazioni, società. Tra i quali ricordiamo “Die Asbestlüge” (Le menzogne dell’amianto), un saggio sulla tragedia dell’amianto apparso in tedesco presso l’editore zurighese Rotpunktverlag e successivamente tradotto in francese, spagnolo e tedesco. Per 12 lunghi anni, sempre da freelance, Maria si è immersa nel mondo della cooperazione allo sviluppo finanziata dalla Confederazione elvetica, quale redattrice della prestigiosa rivista “Un solo mondo”. Non solo, con il passaggio a giornalista della RSI – Radio Televisione Svizzera, raccoglie una nuova sfida, imparando a lavorare con le immagini. Sulla sua tenacia nei cambiamenti c’è da crederle, quando racconta che, seduti al bar della televisione a Lugano, un collega un giorno le dice: “sei il mastino più dolce che io conosca”. Oppure quando nel bel mezzo di un’intervista a Nicola Gratteri, il procuratore simpaticamente divaga e lei trova il modo di porre le domande giuste. Perché fare le domande “scomode, senza mai divenire insolenti, è questa la capacità che distingue i giornalisti che non fanno gossip ma informazione”.

Il suo consiglio


Trasformare la nostalgia in occasione; conoscere, per cambiare: “Avevo scelto di non tornarci più, in Collegio. Avevo paura di perdermi nella nostalgia. Nostalgia per un luogo che mi aveva cambiato la vita, un luogo che mi ha donato quattro meravigliosi anni di gioventù. Forse i più belli della mia vita, di certo i più spensierati. Ora che mia figlia ha vent’anni ogni tanto ci ripenso. Vedo in lei quella mia voglia di capire il mondo, di interpretare il sapere come chiave di lettura indispensabile per il cambiamento.” (Nuovità n. 24)