Il cartoncino di Natale. Le dobbiamo un grazie speciale, perché ogni volta riesce a ritagliare per noi alcune ore (spesso notturne) di creatività, sempre più contese tra impegni professionali e familiari.  (Nuovità, n. 16)

«Onorata di aver vinto un posto nel vostro Collegio, ringrazio e confermo con gioia la mia accettazione», così Alessandra scrive in un telegramma in risposta alla lettera di nomina che le comunica la vincita del concorso di ammissione al Collegio Nuovo.
Correva l’anno 1984, e fra la carica delle oltre 70% di colleghe scientifiche, a rappresentare il mondo umanistico (con giurisperite, economiste e letterate) tra le matricole, c’è anche lei, Alessandra, con maturità classica guadagnata al Liceo Zucchi di Monza. L’anno successivo fa domanda per l’Internationaler Sommerkurs di Mainz, prima partnership del Collegio.
Ad Alessandra, da studentessa, capita l’occasione per trarre piccole soddisfazioni da una passione che non è più che un passatempo e che non ha niente ha che fare con il suo corso di studi. In occasione del primo decennale del Collegio, sulla base di un’idea del Prof. Alberto Gigli Berzolari e della Rettrice Paola Bernardi, condivisa da tutto il CdA, con la supervisione del prof. Giampaolo Calvi disegna lo stemma del Collegio, che, come racconta la Rettrice, «si richiama agli studi scientifici della Fondatrice, sia nel colore che nei simboli (la “cuffia” di Beltrami, il modello di superficie pseudosferica costruito da Eugenio Beltrami, ghisleriano, professore di Fisica Matematica nell’Università di Pavia dal 1876 al 1891, e una figura geometrica)» (Il Collegio Nuovo, Dieci anni).

Tra le prime sfide


Pubblica un articolo su una “bosinata”, una composizione popolare milanese, si conquista le lodi negli esami di Storia della lingua italiana e di Storia della critica del cinema e si laurea in corso, a pieni voti e lode, con una tesi, seguita dallo storico della lingua Angelo Stella. Argomento?
A sorpresa: “Il fumetto: variazioni e varianti”. Qualcosa sta cambiando. Poco dopo è ammessa, con dura selezione, al Master in comunicazione d’impresa di Publitalia ‘80 (oggi “Master in marketing digital communication sales management”). Non manca, nonostante gli orari pressanti di lavoro e gli impegni famigliari, di curare la grafica del Collegio Nuovo: sciarpina, cartellette, cartoncini di Natale, uno più bello dell’altro… Ed è ancora lei a suggerire il titolo “Nuovità” per la Rivista del Collegio, uscita con il primo numero nel 1990.
Il testimone poi è passato ad altre Alumnae e alunne che da Lettere Classiche e Filosofia hanno saputo sfruttare un talento artistico non solo per il Collegio. Anche il Ventennale del Collegio vede il contributo di Alessandra e… di suo padre (borromaico) che supervisiona l’allestimento della mostra fotografica sulla storia del Collegio.

Oggi


Le studentesse di oggi curano il cartoncino di Natale del Collegio, guardando anche all’esempio di Alessandra.
Dopo la partenza come segretaria di produzione negli studi televisivi di Mediaset, un primo tentativo di mettere a profitto le nozioni apprese fino a quel momento in un mondo del tutto inaspettato (esperienza grazie alla quale getterà le basi per una nuova famiglia) fortunatamente presto concluso, il corso della carriera sdrucciola dal terreno delle competenze a quello delle passioni, sfociando (in modo non del tutto imprevedibile) nel “mestiere” di videografica, duramente costruito rubando l’arte alla vecchia maniera, per un mestiere quasi manuale che per tanti anni cresce però… rimanendo un gioco.
«Uno dei primi avvertimenti che posso darvi, soprattutto se fin da piccole vi siete appassionate al disegno e alla grafica e avete avuto come massima aspirazione di realizzare un cartone animato, è di non finirci per caso, magari dopo aver studiato con dedizione aoristi e perfetti, esservi laureate in Lettere moderne nel collegio più mitico di Pavia!»: questo era un consiglio che dava anni fa (Nuovità, n. 16)
«Oggi lo modificherei». Lo dice sempre occupandosi di “immagine”, in un ruolo oggi ancora diverso, sempre in Mediaset.

Il suo consiglio


«Ogni scelta è fatta di compromessi e rinunce. Oggi ci viene richiesto di specializzarci sempre di più, per poter non emergere, ma almeno sopravvivere in un mondo sempre più competitivo. Chi sa concentrare le proprie esperienze in una direzione precisa, accumulando competenze, sarà apprezzato per la sua preparazione, ma solo se l’avrà “certificata” con titoli e curriculum sarà anche riconosciuto e ascoltato dalle persone con cui si troverà a collaborare.
Ma è anche vero che le menti più creative traggono alimento da stimoli diversissimi, e tendono a disperdere le proprie forze cambiando strada e interessi, curiosando ovunque, disperdendosi in attività marginali a puro scopo edonistico. “Stay Hungry. Stay Foolish”, vi rimando al celebre discorso di Steve Jobs. Il rischio è di non raggiungere risultati apprezzabili in nessuna direzione, e che solo con molta fortuna si possano unire, alla fine, tutti i puntini.
Il mio consiglio è di non dimenticare mai, scegliendo, di tenere in debito conto quello che vi dice il cuore. Di non avere mai paura di tornare indietro, per prendere la strada davvero giusta. Un modo per tenere le proprie divagazioni non lontane dalla strada intrapresa, in modo che ogni esperienza possa davvero rafforzare l’altra, creando nuovi stimoli e opportunità. :)»