Fra i vetrini e i microscopi si respira un’atmosfera internazionale, mi sento come il primo anno al Collegio Nuovo, quando ero una giovane matricola di Biologia e facevo la conoscenza di studentesse italiane e straniere (Svenia, Sarah, Jessica, Anna-Rosa, Faten… ) accomunate da una passione e da tanta voglia di studiare. (Nuovità n. 21)

Dalla Riviera dei Fiori, Annalisa arriva a Pavia e vince un posto al Collegio Nuovo iscrivendosi a Biologia: vi è ammessa nell’anno (1986) in cui c’è pure una matricola in Scienze Naturali dal Belgio. L’ultimo suo anno di Collegio sarà ospite una studentessa dal King’s College di Cambridge. Una anticipazione del futuro di Annalisa, che, per il post-laurea, riceverà una borsa dal Collegio Nuovo per il King’s College di Londra.
Non mancano gli stimoli in Collegio per le studentesse di area biologica, dal divulgatore Piero Angela all’etologo Danilo Mainardi sino all’ecologo Lawrence Slobodkin, ospiti per conferenze aperte al pubblico. Al tavolo della colazione poi non manca quasi mai la futura Presidente della Fondazione che inquadra il Collegio, la biologa Anna Malacrida, che qualche anno dopo avrebbe conquistato la copertina di “Science”!
Il “mito” per Annalisa è un altro nome legato a Pavia: Eva Mameli Calvino, laureata dell’Alma Mater e prima donna in Italia a ottenere la libera docenza in Botanica (nel 1915). Una figura storica di scienziata, trasferitasi poi da Cuba, dove era andata con il marito agronomo (dando anche i natali allo scrittore Italo Calvino), a Sanremo. Qui lavorò alla Stazione sperimentale di floricoltura. Con Eva Mameli Calvino Annalisa non sa ancora di condividere un futuro, non tanto lontano.

Tra le prime sfide


Al terzo anno Annalisa inizia a frequentare il laboratorio del Prof. Francesco Sala, illustre propugnatore degli OGM, di cui parlerà anche in Collegio. Con lui si laurea a pieni voti nel luglio del 1990 e lascia quindi il Collegio regalando un bel Ginko Biloba per il giardino! A settembre è già impegnata in un tirocinio nel Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università di Torino. L’anno successivo presenta il suo primo poster come prima firmataria al Congresso della Società Botanica Italiana.
Poi, grazie alla borsa del Collegio, va a Londra, per tre mesi come research visitor nel laboratorio del biotecnologo vegetale Dr. Barry Charlwood che la invita a fermarsi per un PhD. Annalisa si è distinta per il suo lavoro di ricerca, di supporto al team aiutando una collega brasiliana che stava studiando una pianta utilizzata nella lotta contro il tumore.
Annalisa lotta per il suo futuro in Italia: consegue l’abilitazione all’esercizio di Biologo e nel 1997 arriva a partecipare alla prima esperienza italiana, autorizzata dal Ministero per la Sanità, di piante ornamentali transgeniche portate fino al pieno campo, fuori dal laboratorio.
Dopo il Diploma di Specializzazione in Biotecnologie Vegetali, conseguito all’Università di Pisa, con una tesi sperimentale su Osteospermum ecklonis, nel 2011 ottiene anche il Diploma di Dottorato di Ricerca in Botanica Applicata all’Agricoltura e all’Ambiente, rilasciato dall’Università di Genova, con una tesi sulla conservazione e valorizzazione di specie endemiche rare della Liguria di Ponente.

Oggi


Sposata, due figli (da piccoli, campioni di scacchi!), Annalisa è dal 1996 Ricercatrice per il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), nell’Unità di ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali. Dove? A Sanremo, come il suo mito, Eva.
Con l’Università di Pavia mantiene rapporti professionali, testimoniati anche da progetti come Mutaflor per il miglioramento genetico di varietà commerciali di specie ornamentali, finanziato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. E’ socia ordinaria della Società Botanica Italiana dal 2004 e fa parte del gruppo di lavoro Biotecnologie e Differenziamento. All’Università di Genova è docente a contratto di Genetica per il Corso di Laurea in Scienze Naturali. Del Collegio Nuovo, con lei a Sanremo nella medesima Unità di ricerca, anche un’altra Alumna biologa, Laura De Benedetti. A Sanremo dal 2007 è responsabile della collezione di Passiflore del CREA, nell’ambito del progetto per l’Implementazione del Trattato Internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (RGV/FAO) ed ha ottenuto ibridi interspecifici di Passiflora con nuove caratteristiche ornamentali. Ha partecipato al 110 Congresso della Società Botanica Italiana (Pavia, 2015) con due lavori scientifici sulle orchidee.

Il suo consiglio


Partire, per aggiornarsi, anche molto dopo la laurea: «La mamma di due splendidi bambini, Matteo di dodici e Francesca di otto anni, la moglie di Marco Passino, la ricercatrice del CRA-FSO […] lascia i suoi molteplici ruoli di donna lavoratrice e parte, come una ritrovata studentessa, per svolgere il suo stage all’Università di Paris-Sud, “Équipe de recherche Biodiversité, Systématique et Evolution” […] riporto in Italia una valigia piena di entusiasmo per i risultati scientifici ottenuti e per aver incontrato nuovamente nella mia vita tante care persone con la passione per lo studio e la ricerca». (Nuovità, n. 21).