«L’esempio e il supporto di altre Nuovine mi hanno convinta a partire, nel primo semestre del mio ultimo anno. La parte sperimentale della mia tesi l’avrei fatta all’estero!» 

Nel 2008, da Dervio, Beatrice arriva con il suo titolo di maturità scientifica a Pavia per iscriversi a Scienze Chimiche. Una carriera di studi tanto fulminea quanto all’insegna della tenacia: laurea triennale con lode (nella sessione estiva) è il primo risultato di tre anni in Collegio in cui viene eletta Decana delle Alunne e nominata tra le responsabili del servizio biblioteca, oltre che tutor per le matricole. Nel 2010, con il Collegio e grazie a un contributo della Fondazione Cariplo, è selezionata per una missione di studio a Shanghai in occasione dell’Expo. Con lei, altre due compagne di Collegio, di Medicina, e un gruppo di studenti della Conferenza dei Collegi Universitari di Merito. Anche il periodo della laurea specialistica la vede impegnata su più fronti….

Tra le prime sfide


Un mese prima di discutere la tesi con il prof. Licchelli, Beatrice è ferventemente impegnata, insieme ad altre sue compagne, nel meeting Women’s Education Worldwide promosso dal Collegio per le studentesse della rete internazionale. Collabora all’organizzazione e tiene una presentazione sulla sua esperienza a Shanghai. Nel frattempo pianifica gli anni di laurea specialistica: termina gli esami del piano di studi in un solo anno accademico, in modo da assicurarsi la concentrazione per la tesi preparata tra Pavia, con il prof. Spinolo e la Danimarca, con il prof. Pedersen, della Aarhus University. Qui trascorre il primo semestre dell’ultimo anno, ma al rientro a Pavia, Beatrice è già pronta per un’altra esperienza. Con altre tre compagne è selezionata per la Summer School della Ochanomizu University a Tokio, grazie a un accordo con il Collegio.
Ancor prima di laurearsi, Beatrice è ammessa come PhD Student (borsa Marie-Curie) alla Graduate School for Nanoscience all’Università di Aarhus. E pensare che, prima di partire per l’Erasmus: “C’è voluto un po’ per decidere di compiere questo piccolo grande passo, perché come spesso accade ero bloccata da un incredibile numero di paranoie; il mio inglese sarebbe stato abbastanza buono da farmi capire? Andando in Erasmus, sarei riuscita a farmi riconoscere qualche credito? In sei mesi non avrei sentito troppo la mancanza di casa? E se mi fossi persa qualcosa di importante in Italia, mentre il mio piccolo mondo continuava ad andare avanti senza di me?” (Nuovità, n. 23)

Oggi


Beatrice lascia la posizione di dottoranda e compie un’altra scelta: viene selezionata  per tirocinio in Commissione Europea, all’interno del “Blue Book Traineeship Scheme” (nel comunicare la notizia al Collegio, scriverà: “Sicuramente il collegio mi ha aiutata tanto anche nell’ottenere questa posizione, se non altro con tutto il supporto che mi avete sempre dato e per aver sempre mostrato che indipendentemente da cosa studiamo possiamo arrivare ovunque vogliamo, seguendo i nostri interessi e senza sentirci obbligate a seguire percorsi fissi”). Cinque mesi in Lussemburgo all’interno del  Directorate-General for Communications Networks, Content and Technology, nella sezione Ricerca e Innovazione, le valgono una concreta proposta professionale in una azienda in  Italia. L’inizio di una nuova avventura. Per scoprire come continua, cercatela qui.

Il suo consiglio


Partire, con sguardo lucido: “Non so se è perché all’estero tutto è così diverso da portarci a rivalutare ciò che avevamo a casa, o se un velo di nostalgia non rende migliori nella memoria le varie problematiche del nostro sistema, ma pur sembrando la Danimarca un paradiso, alcune cose funzionano meglio in Italia […] forse la maggior attenzione rivolta alla pratica, seppur cosa lodevole, perde un po’ di valore se non è ben supportata da quel mare di teoria che ci viene insegnata in Italia.” (Nuovità, n. 23)