Pavia, città universitaria piccola, ma – all’epoca molto più di oggi – di dimensione internazionale, mi ha effettivamente offerto delle prospettive di apertura a realtà molto varie e diverse dalla mia, anche attraverso l’ambiente stimolante del Collegio.

Da Napoli, padre partenopeo e madre bresciana, Chiara, primogenita, lascia, nel 1982, anche i suoi due fratelli per arrivare a Pavia. Qui, proprio al concorso di ammissione al Collegio Nuovo, fa “l’incontro” della sua vita, accademica e professionale, con un Professore davvero straordinario. Varie le caratteristiche di quella persona che la colpiscono, non ultimo “il suo aspetto di bell’uomo alto e distinto, coi baffi, che le ricordava tanto suo nonno, professore di Clinica medica, lombardo pure lui”. Però, con lui si trova ad affrontare una prova importante. “Con lui ho sostenuto l’esame orale di letteratura latina; ma, più che un esame, ricordo una chiacchierata durata quasi un’ora sull’Epicureismo a Roma e poi ancora su Napoli, dove lui era stato per la prima volta subito dopo la laurea come borsista all’Istituto Croce: un’esperienza che deve essere stata molto simile e speculare alla mia a Pavia, una prima apertura al mondo… Ricordo come se fosse ora l’attenzione e l’interesse con cui mi ascoltò, e la sostanza di un dialogo autentico fatto di obiezioni, domande e risposte, che si aprì fra di noi. […] Quello che so è che alla fine dell’esame avevo molto chiara una cosa: mi sarei laureata con quel Professore! “ Quel professore era Emilio Gabba, antichista di rango internazionale e Consigliere di Amministrazione della Fondazione che inquadra il Collegio.

Tra le prime sfide


E sarà proprio il Prof. Gabba ad apporre il suo “Confermo e approvo pienamente” alla richiesta di Chiara per un supporto del Collegio per un perfezionamento all’estero, una decina di anni dopo l’ingresso al Nuovo. Destinazione: University College of London. D’altra parte, la sua tesi (“Teoria della Costituzione mista in età imperiale”) si era conquistata anche il diritto di stampa nelle pubblicazioni di Athenaeum (come sarà poi anche per quella di dottorato) nonché il Premio Angelini Giovani. “Sono arrivata alla mia prima esperienza di studio all’estero piuttosto tardi, al termine del mio dottorato di ricerca in Storia antica; ma questo mi ha forse permesso di vivere l’impatto con un’altra realtà accademica in maniera più profonda e consapevole”, commenterà al suo rientro, quando poi subentrerà a Magda Arnaboldi come Presidente della Associazione delle ex alunne (carica che assumerà poi di nuovo dal 2023!). La prima letterata, come del resto era stata, in Collegio, tra le prime studentesse di Lettere:  un nucleo fattosi negli anni sempre più corposo. Allora, nei suoi anni al Nuovo, ancora molto ridotto, ma come quello delle colleghe scienziate, destinato a molti successi. Basti, per tutte, il nome di Giuliana Adamo, ora Docente di Italianistica al Trinity College di Dublino.

Oggi


Ventitré anni dopo l’arrivo in Collegio,  Chiara, che nel frattempo ha anche insegnato per qualche anno al Liceo Classico Ugo Foscolo di Pavia, vince il posto di Ricercatrice di Storia Antica all’Università di Pavia. E’ l’ultima, in ordine di tempo, degli allievi del Professor Gabba da lui avviati alla carriera accademica. Nel 2008 è la prima Alumna a far parte della Commissione di Concorso per gli esami di ammissione al Collegio, accanto al “suo” Professore.
Con la Nuovina Lucia Pick, anche lei antichista, realizza per “Nuovità” un’intervista ad Emilio Gabba quando questi decide di lasciare il Consiglio di Amministrazione, rimanendo comunque illuminato punto di riferimento per il Collegio. Dal 1 agosto 2021 Chiara, dopo una decina di anni da associato, è professore ordinario di Storia Romana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Pavia. La storia, non solo romana, continua! Al Nuovo torna, per esempio, a condurre l’incontro con Maurizio Bettini, conosciuto in Collegio da studentessa….

Il suo consiglio


Vivere l’irripetibilità del Collegio: “È molto importante non vivere il Collegio come una semplice residenza universitaria, ma sfruttare appieno tutti gli strumenti che la struttura offre […] non chiudersi, confinarsi esclusivamente nella propria attività di studio; nella preparazione contingente degli esami” (Nuovità, n. 6.)