La riscoperta archeologica e epigrafica delle antiche città d’Oriente costituisce un capitolo tutt’altro che marginale nella nostra storia culturale recente (Mario Liverani, Immaginare Babele. Due secoli di studi sulla città orientale antica, Laterza, 2013)
Filologia antica, storia dell’urbanistica, dell’arte e dell’architettura, ma anche sociologia, computer-grafica e telerilevamento. Fermiamoci qui, anche se il catalogo non è solo questo: dopo tre anni di letture forsennate «dentro, ma soprattutto fuori del suo campo professionale», Mario Liverani, Docente di Storia del Vicino Oriente antico alla Sapienza di Roma, è arrivato a pubblicare per Laterza l’imponente Immaginare Babele. Due secoli di studi sulla città orientale antica. Per questo incontro con lo studioso, i Prof. Dario Mantovani e Clelia Mora (Università di Pavia), pur salvaguardando l’“immaginazione”, hanno modificato il sottotitolo, in omaggio a un distinguo cui il Professore tiene molto, come si legge nella sua Introduzione: «È peraltro impressionante come e quanto i vecchi miti, gli echeggiamenti delle letture bibliche e classiche, restino profondamente radicati nella nostra cultura, e quanto invece le scoperte più recenti, per clamorose che siano, facciano fatica a penetrarvi. E le recenti tendenze alla spettacolarizzazione e alla condivisione “di massa” della comunicazione culturale traggono più facile e attraente linfa dai vecchi miti che non dalle noiose precisazioni degli storici di mestiere».
Il giorno dopo Con Mario Liverani, Babele e non solo nella stanza dello specchio