Da Brescia, Magda arriva a Pavia nel 1984, forte del diploma di maturità scientifica e della partecipazione all’International Astronomers Youth Camp. Un passione per l’astrofisica che, unita al suo impegno nel corso di laurea in Fisica (con risultati che confermano il primo posto nella graduatoria di accesso al concorso in Collegio), la porterà ad essere una stella della ricerca, con l’orgoglio anche del prof. Alberto Gigli Berzolari. Il Collegio la supporta per esperienze all’estero, a Ginevra, al CERN (dove incontra Edoardo Amaldi) e anche dopo la laurea in Fisica teorica, negli Stati Uniti, all’Università del Wisconsin, mentre è impegnata per un PhD alla SISSA di Trieste. I suoi rapporti con scienziati come Ken Freeman e D.W. Sciama fanno sì che entrambi, come Margherita Hack, siano fra gli ospiti illustri del Collegio Nuovo negli anni Novanta.

Tra le prime sfide


“Passai diversi mesi arrovellandomi tra il desiderio di voler studiare in una città universitaria lontana da casa e il disappunto per le conseguenze che ciò avrebbe avuto dal punto di vista economico. Quando vinsi il posto gratuito al Collegio Nuovo, fu un sollievo perché, grazie alle mie capacità, potevo realizzare un progetto meditato da tempo. In questo modo ho potuto frequentare l’Università traendone il massimo profitto…” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988). Magda non può forse ancora immaginare quanto “lontano da casa” la porteranno le sue tappe professionali: quattro anni dopo, si propone di sostituire un suo collega di dottorato per compiere osservazioni al Centro ESO a La Silla in Cile. Da qui, passa poi in Australia, e di lì ancora a Parigi, con una borsa del Rotary International (anche qui il suo alunnato costituisce titolo di merito!), poi diventa Ricercatrice all’Osservatorio di Capodimonte, quindi si sposta ancora a Torino (INAF) e poi di nuovo all’estero…

Oggi


Nel 2013, una dozzina di anni dopo aver tenuto un corso di Astrofisica allo IUSS di Pavia, Magda viene nominata Full Astronomer della Faculty di ESO – European Southern Observatory a Garching (Monaco di Baviera), oltre che Head of Archive Science Group di ESO. Al suo attivo la supervisione di dieci tesi di dottorato in Astrofisica, di cui, per rimanere in tema di leadership femminile, tre in svolgimento e cinque già conseguiti da giovani donne. Senza contare la presidenza di Comitati scientifici promotori di workshop e convegni internazionali: tra gli ultimi “Science from the Next Generation Imaging and Spectroscopic Surveys”.

Il suo consiglio


Collaborare: “Nel mondo culturale e universitario non sono mai mancate donne illustri, ma erano acuti solitari, dietro ai quali non esisteva una cerchia di studiose affini. […] Bisogna fare in modo che le donne imparino a studiare insieme e a collaborare fra di loro” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988)

Nelle foto: Fabiola Gianotti, prima direttrice del CERN, ospite al Nuovo; Maria Latella in Collegio a parlare del suo libro “Il potere delle donne”