Un collegio universitario non è un ostello che offre solo vitto e alloggio, ma luogo di crescita umana attraverso il continuo confronto, e a volte scontro, con le esperienze altrui, il banco di prova che aiuta a gestire la libertà pressoché assoluta di cui lo studente universitario lontano da casa gode, indirizzandola verso iniziative culturali e ludiche di vario genere. Per quanto riguarda la mia esperienza, sottolineo la nascita di grandi amicizie, le chiacchierate interminabili, la condivisione e lo sfogo della tensione per un esame!

100/100 dal Liceo Classico intitolato a Simone Weil di Treviglio. Con queste credenziali, Marianna arriva a Pavia nel 1999, per iscriversi a Filosofia. In Collegio l’ultimo numero di Nuovità riporta l’immagine della Sezione laureati, recente espansione della struttura. Forse Marianna si domanda già quale sarà il suo futuro, ma intanto, per cominciare, al secondo anno approfitta dello scambio del Collegio con l’Università di Heidelberg e segue l’Internationaler Ferienkurs, secondo una tradizione soprattutto di studentesse di Lettere classiche e di Filosofia. Il Collegio, oltre ad assegnarle il posto gratuito per l’intero alunnato, la supporta anche in altre esperienze all’estero, prima per un Erasmus a Strasburgo, poi, dopo la laurea, per il New Hall, College dell’Università di Cambridge con cui il Collegio ha un accordo di partnership e dove approda anche come vincitrice di una borsa assegnata dall’IPE, membro dei Collegi di merito. Qui matura il desiderio di Europa che la porta ricevere, sempre dal Collegio, un contributo per seguire il Master in Studi Europei al Collège d’Europe a Varsavia.

Tra le prime sfide


Tra le prime Nuovine diplomate IUSS (nella foto sopra, al centro, il fondatore Roberto Schmid), Marianna ben si merita tutti questi riconoscimenti che sono premesse per nuove sfide: “Dieci mesi per studiare l’Unione Europea e per viverla a contatto con ragazzi e ragazze di tutta Europa, da Lisbona a Mosca, da Tbilisi a Parigi. A rappresentare la Lombardia ci sono io, arrivata con due strumenti che si riveleranno estremamente utili: il mio bagaglio filosofico e la mia esperienza di vita di collegio pavese. Il nome del master, “European Interdisciplinary Advanced Studies”, dà solo vagamente l’idea della mole di lavoro che mi aspetta. […] Deadline, in riferimento a tesine e presentazioni, diventa una delle parole pronunciate più frequentemente…” (Nuovità, n. 17)

Oggi


“‘E dove si immagina tra cinque anni?’. Non certo a raccontare la mia esperienza lavorativa alle Nuovine, mi viene da pensare adesso. L’azzardata congettura espressa all’epoca, durante il colloquio di assunzione, si sarebbe invece rivelata profetica: ‘Tra cinque anni avrò accumulato l’esperienza necessaria per essere messa a capo di una piccola équipe di analisti’. E così è stato”. (Nuovità, n. 22). Dal 2008 Marianna è a capo di un team di analisti di Institutional Shareholder Service Service, ufficio di Bruxelles, apertosi subito dopo il suo stage, e dal 2014 è stata pure nominata VicePresidente. Dal 2017 è Head of Custom Research – UK and Continental Europe.

Il suo consiglio


Immaginare percorsi alternativi. “Qualcuno si chiederà forse come è possibile approdare a un lavoro simile dopo una laurea in Filosofia. Mi vengono in mente diverse risposte: si tratta prima di tutto di un lavoro di ricerca e di investigazione, e la capacità analitica sviluppata durante un corso di laurea umanistico, combinata con l’abitudine a ‘digerire’ velocemente una mole imponente di informazioni in poco tempo, sono atouts indispensabili”. (Nuovità, n. 22)