«È un peccato che il ruolo della Corte non venga percepito nella sua importanza. La Corte è un organo che protegge i diritti garantiti in Costituzione e vigila perché la maggioranza non operi arbitrariamente. È un limite al potere della stessa maggioranza». Daria de Pretis, intervistata da “Trentino Mese”, 15 dicembre 2015). Prima Rettrice nella storia dell’Università di Trento, quando entra nell’ufficio del suo predecessore, Daria de Pretis trova appesi due ritratti. Uno è la foto di Bruno Kessler, che quella Università l’aveva pensata agli inizi degli anni Sessanta fondando, da Presidente della Provincia autonoma di Trento, l’Istituto trentino di cultura. L’altra è l’immagine del Presidente Giorgio Napolitano, che poco più di un anno dopo l’avrebbe chiamata al telefono. Una telefonata che amplia lo scenario della sua vita, da Trento a Roma. Daria de Pretis viene nominata, il 18 ottobre 2014, giudice della Corte Costituzionale, insieme a Nicolò Zanon, subentrando a Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro. Al Collegio Nuovo, che in passato ha ospitato incontri aperti al pubblico con lo stesso Sabino Cassese e la prima donna giudice costituzionale, Fernanda Contri, Daria de Pretis verrà il 10 novembre (ore 21), per parlare, a 60 anni dalla sua prima sentenza, della Corte costituzionale, con particolare riguardo ai temi di genere e alla sua esperienza. Con lei, Silvia Illari, docente di Istituzioni di Diritto Pubblico, membro del Centro Studi di Genere nonché Presidente del Corso di laurea interdipartimentale CIM dell’Università di Pavia.