Perché “Virgola, a capo”? Per sciogliere il gioco di parole, basta pensare all’inflessibilità della nota espressione “punto a capo” e accorgersi della differenza: non una rigida cesura, ma una svolta segnata da debiti, innovazioni e continue interferenze tra il postmoderno e le attuali produzioni letterarie e artistiche. A questo si aggiunge il desiderio di combinare l’arte e la letteratura per restituire un quadro più completo e rendere conto della complessità di intenti e prodotti che rendono particolarmente interessante il panorama culturale a cavallo tra il XX secolo e il nostro millennio.
Il pomeriggio di interventi, proposto da Elisa Enrile e Giorgia Ghersi, studentesse dell’Università di Pavia e del Collegio Nuovo, è incentrato sulla nascita del postmoderno e la sua dibattuta influenza sui cosiddetti “nuovi realismi” e prevede l’alternanza di tre relatori di ambito letterario (Clelia Martignoni, Federico Francucci, Raffaele Donnarumma) e artistico (Paolo Campiglio, Carlo Berizzi, Cristiana Campanini).
Chiude il programma una serata di dialogo, condotta da Cristiana Campanini e Raffaele Donnarumma, con lo scrittore Mauro Covacich, appassionato d’arte e autore, fra l’altro, di L’arte contemporanea spiegata a mio marito e di una pentalogia che comprende anche una videoinstallazione.