“Parlare senza mezzi termini”: esprimersi con parole decise, non attenuate e equivoche.
Si parte da qui per affermare con forza la volontà di fare il contrario, parlare proprio di questioni ambigue, contaminate, ibride. È soprattutto a partire dal XX secolo che letteratura e arte hanno tentato di emanciparsi dalle forme tradizionali aprendosi a nuove possibilità espressive sempre più eterogenee. Nasce dunque l’idea di organizzare un Convegno che indaghi gli interessanti prodotti della contaminazione tra generi e le personalità che nel loro percorso si sono mosse tra arte, letteratura, cinema, fotografia, teatro.
La giornata, coordinata dalla Professoressa Clelia Martignoni e organizzata da Elisa Enrile e Giorgia Ghersi, studentesse dell’Università di Pavia e del Collegio Nuovo, si distingue per l’approccio interdisciplinare e dialogico e per la molteplicità dei punti di vista proposti, grazie a docenti degli Atenei di Bergamo, Bologna, Milano (Statale e IULM) e Pavia. La sessione mattutina, dedicata alla letteratura, prevede quattro interventi (Paolo Giovannetti, Giuliano Cenati, Pietro Benzoni e Giuliana Benvenuti), così come la sessione pomeridiana dedicata all’arte (Roberto Pinto, Paolo Campiglio, Elio Grazioli, Federica Villa e Lorenzo Donghi).