Nuovità 2013
A rendere speciale il 24° numero di Nuovità contribuisce la carica dei 101 articoli di quasi una novantina di Nuovine, oltre che di prestigiosi partner, anche recenti, del Collegio, come la Ochanomizu University di Tokio.
Un anno accademico, il 2012-13, in cui il Collegio ha infatti ottenuto altri importanti risultati nella sua promozione del talento femminile: oltre all’accordo con l’Università giapponese, è degno di nota l’invito a partecipare al “The Women in Public Service Project” (WPSP), programma lanciato da Hillary Clinton nel 2011, con l’obiettivo di aumentare, a livello apicale, la presenza femminile nella vita pubblica in tutto il mondo.
E’ stato però anche un anno in cui il Collegio ha perso due dei suoi storici pilastri: la Presidente della Fondazione Sandra e Enea Mattei, Prof. Bruna Bruni, e il Professor Emilio Gabba, Consigliere di Amministrazione della Fondazione per oltre trent’anni. A entrambi è dedicata la “Vetrina” di Nuovità, con un omaggio ideale, in “Appendice”, per la Fondatrice Sandra Bruni Mattei e la Presidente Bruni, in cui si dà conto delle attività svolte, nell’ambito dell’ultimo decennio, nella promozione del “valore D”.
«Quando intelligenza, solida preparazione accademica, intraprendenza, dimensione globale, flessibilità e capacità di fare rete si uniscono e si combinano tra loro, nessun ostacolo può frenare, anche in momenti di crisi, lo slancio di chi vuole offrire il proprio contributo di lavoro, cultura e competenza» scrive la Rettrice nella Presentazione.
Incontri Ottobre - Dicembre 2013 - Il giorno dopo
Lella Golfo e il futuro, in una Mela
Paolo Attivissimo e la caccia alle bufale: una questione di puntini
Con Marta Ottaviani: esercizi di diplomazia nella Turchia che cambia
Dalla periferia dell’impero, con Ilaria Capua, osiamo sfidare un mondo di D!
Il diritto-dovere di raccontare: Domenico Quirico
Con Mario Liverani, Babele, e non solo, nella stanza dello specchio
Leggi i Report e guarda le immagini del giorno dopo… e non mancare ai prossimi appuntamenti!
IMMAGINARE BABELE. L’antica città orientale dal mito alla storia
La riscoperta archeologica e epigrafica delle antiche città d’Oriente costituisce un capitolo tutt’altro che marginale nella nostra storia culturale recente (Mario Liverani, Immaginare Babele. Due secoli di studi sulla città orientale antica, Laterza, 2013)
Filologia antica, storia dell’urbanistica, dell’arte e dell’architettura, ma anche sociologia, computer-grafica e telerilevamento. Fermiamoci qui, anche se il catalogo non è solo questo: dopo tre anni di letture forsennate «dentro, ma soprattutto fuori del suo campo professionale», Mario Liverani, Docente di Storia del Vicino Oriente antico alla Sapienza di Roma, è arrivato a pubblicare per Laterza l’imponente Immaginare Babele. Due secoli di studi sulla città orientale antica. Per questo incontro con lo studioso, i Prof. Dario Mantovani e Clelia Mora (Università di Pavia), pur salvaguardando l’“immaginazione”, hanno modificato il sottotitolo, in omaggio a un distinguo cui il Professore tiene molto, come si legge nella sua Introduzione: «È peraltro impressionante come e quanto i vecchi miti, gli echeggiamenti delle letture bibliche e classiche, restino profondamente radicati nella nostra cultura, e quanto invece le scoperte più recenti, per clamorose che siano, facciano fatica a penetrarvi. E le recenti tendenze alla spettacolarizzazione e alla condivisione “di massa” della comunicazione culturale traggono più facile e attraente linfa dai vecchi miti che non dalle noiose precisazioni degli storici di mestiere».
Il giorno dopo Con Mario Liverani, Babele e non solo nella stanza dello specchio