VOCI E IMMAGINI DI DONNE DALL'ISLAM

«“L’Iran continua a essere assai mal interpretato in Occidente, oscilliamo dallo stereotipo di un mondo medievale e oscurantista popolato da donne avviluppate in neri ciador, da religiosi fanatici e da folle ostili al nostro mondo “civile”, per balzare magari nel suo opposto: allora immaginiamo una gioventù disimpegnata e dedita a frequentare feste a base di droghe e alcol, speranzosa solo di fuggire nei paradisi americani o europei. L’Iran è un paese complesso, dove coesistono molte verità e situazione differenti”. Anna Vanzan, intervistata da Francesca Forte, “Altre Modernità”, 2009).  Le sue monografie rispecchiano la sua attenzione per il mondo femminile islamico, sia come è percepito (come suggerisce La storia velata. Donne dell’slam nell’immaginario italiano, premio internazionale Feudo di Maida, sezione studi Mediterranei, 2006) sia come si rappresenta e agisce (Donne di Allah. Viaggio nei femminismi islamici, Mondadori, 2010). Un appuntamento prezioso quello con Anna Vanzan, che ben si affianca al corso “Storia della Turchia e del Vicino Oriente” tenuto da Francesco Mazzucotelli, che condurrà l’incontro: un’occasione per andare al di là degli stereotipi orientalisti e per conoscere i possibili sviluppi che coinvolgeranno in futuro il mondo islamico.


TRA LETTERATURA E STORIA

Quando era studente di Lettere Moderne, tra i temi che ha scelto di approfondire c’è stato quello dell’immagine della polizia nelle memorie degli antifascisti. Nel 1990, a trent’anni, esordisce da Sellerio con Carta bianca, giallo ambientato nel periodo della Repubblica di Salò: primo di una serie con protagonista il commissario De Luca, proposta poi in versione televisiva. Molti lo ricordano come l’autore di Almost Blue, da cui è stato tratto un film di Alex Infascelli. Molti altri lo conoscono come autore e conduttore di “Blu Notte – Misteri d’Italia”, ricostruzione in forma narrativa e documentaristica di delitti irrisolti e di vicende come quelle della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio nel 1994.
Sarà Carlo Lucarelli il prossimo ospite  in un incontro condotto da due docenti dell’Università di Pavia, lo storico Massimo Zaccaria e la filologa Carla Riccardi.


IMPRENDITORIA, RESPONSABILITÀ SOCIALE E IMPEGNO PER I GIOVANI

Sarà Diana Bracco a inaugurare la stagione culturale 2016-17 del Collegio Nuovo, fondato da una imprenditrice, Sandra Bruni Mattei che si laureò in Matematica all’inizio del secolo scorso e che, anche con il marito, l’ingegner Enea Mattei, ha investito i proventi della loro azienda proprio per la promozione sociale e culturale dei giovani. L’incontro si concentrerà sui legami tra imprenditoria e impegno sociale, soprattutto a favore dei giovani: toccherà le numerose iniziative della Fondazione Bracco che dal 2012 ha avviato il Progetto “Diventerò” nell’ambito del quale è stata lanciata anche una nuova iniziativa a favore di studenti rifugiati, in sintonia con il Progetto di accoglienza promosso dall’Ateneo pavese. Un progetto, questo, che rientra nel Piano Strategico d’Ateneo, curato anche da Annarita Calabrò, Docente di Sociologia, che, con la Rettrice del Collegio, Paola Bernardi, interverrà nell’occasione dell’incontro.