Grazia Bruttocao, Lettere Moderne
La vita di Collegio mi ha regalato amiche carissime con cui ho condiviso molto di più dello studio: da loro ho imparato le parole della sofferenza e del confronto e da loro la risata e il silenzio, a tacere quando dissentivo e a difendermi quando il mio dissenso era esperienza. Credo di aver avuto la migliore occasione per avvicinarmi alla libertà e, soprattutto, per non abusarne. (“Il Collegio Nuovo. Dieci anni”, 1988).
Da Mede Grazia arriva a Pavia nel 1981, per prender posto nella sua camera affacciata sui campi di papaveri intorno al Collegio. Una conquista di un posto di merito, nell’anno del riconoscimento del Collegio Nuovo con decreto del Presidente Pertini. Una conquista dopo la prova di concorso in cui si aggiudica il punteggio massimo nello scritto, con un tema sulla poesia che affascina la Commissione d’esame per finezza di contenuto, eleganza espressiva e ardite incursioni nell’arte visiva di primo Novecento. Gli anni universitari, prima della laurea in Semiotica con la prof. Maria Elizabeth Conte, la vedono anche all’estero, pure con una borsa del Collegio per un soggiorno estivo in Inghilterra: sono gli anni in cui il Collegio sigla anche i primi accordi con Università estere. L’anno di perfezionamento è una prova generale di quel che l’aspetterà, ma lei non lo sa ancora, poco meno di vent’anni dopo.
Tra le prime sfide
La Rettrice la sceglie, infatti, da laureanda, come “Decana”, collaboratrice per il coordinamento della vita collegiale, attività che svolge con le doti di serietà e riservatezza che la contraddistinguono. Grazia segue anche negli anni successivi, da giornalista e con la sensibilità di docente (ha nel frattempo ottenuto anche l’abilitazione all’insegnamento), l’attività soprattutto culturale del Collegio, raccontandone gli incontri per la “Provincia Pavese” e curandone alcune pubblicazioni: dopo la sua testimonianza nel volume del decennale del Collegio Nuovo, arrivano la curatela dell’opera dedicata agli incontri promossi dal Collegio (pubblicata in occasione del ventennale) e molte collaborazioni con varie testate giornalistiche. In mezzo a tutto questo, trova il tempo per perfezionarsi con un Master in Relazioni pubbliche, viene cooptata come socia Soroptimist e… comincia a pubblicare libri sulla cucina, prima quella del cuoco di Papa Ghislieri, poi… lo vedremo più avanti!
Oggi
Prima di arrivare nel 2006, con il Prof. Angiolino Stella, al ruolo di dirigente dell’area Comunicazione e relazioni esterne UniPV e Portavoce del Rettore dell’Università di Pavia, carica quest’ultima che, dopo aver accolto nell’Ateneo anche un Papa e due Presidenti della Repubblica, ricopre tuttora con l’attuale Rettore, Grazia collabora all’inizio del nuovo millennio nelle Relazioni Esterne e nelle attività accademiche dell’Almo Collegio Borromeo. Nonostante questo impegno segue le attività del suo Collegio. Tanto che, poco dopo, con la pubblicazione di una divagazione sul tema del cioccolato (Premio speciale Angelini 2001), con la compagna Nuovina Giuliana Adamo, italianista al Trinity College di Dublino, la nostalgia per il “suo” Collegio” si fa sentire. Grazia prende servizio al Collegio Nuovo come Responsabile Ufficio Stampa e Coordinatrice dell’attività culturale e accademica. Sono gli anni in cui si avviano gli insegnamenti accademici promossi dal Collegio, in sinergia con l’Università di Pavia, cui Grazia offre il contributo anche della sua creatività. In questo tempo cura, fra l’altro, oltre al nuovo sito web del Collegio, la pubblicazione del libro degli Incontri conviviali (con una bella intervista al Cuoco … della Fondatrice!) propone, insieme alla Rettrice, il volume in omaggio al Prof. Emilio Gabba (curato dalla Nuovina Lucia Pick) e collabora con lei nell’impulso sempre più forte all’internazionalizzazione del Collegio, dopo l’invito a partecipare alla rete Women’s Education Worldwide. E’ a Boston con Paola Bernardi nel 2004 in occasione della fondazione della rete. Un primo risultato è l’avvio lo stesso anno dei rapporti con il Dubai Women’s College. Parteciperà ancora, sempre con la Rettrice, anche al V Meeting di WEW a Nanchino (2012), preceduto da un incontro a Ewha Womans College di Seoul, e a un meeting alla Ochanomizu University di Tokyo nel 2013, quando viene firmato il nuovo accordo del Collegio che porterà Nuovine anche in Giappone.
Sempre vicina al Nuovo, oggi e domani! Anche nella sua nuova altra posizione di dirigente alla Fondazione Alma Mater Ticinensis, oltre che di docente nel corso di laurea CIM – Comunicazione, Innovazione e Multimedialità.
Il suo consiglio
Esplorare: “Il lavoro è uno strumento per conoscere il mondo. Nulla di definitivo. E il mio spirito vagabondo sta già per preparare nuove sorprese. “ (Nuovità, n. 10)
Milena Boltri, Matematica
Erano gli anni degli esami, difficili, da superare. Poi la tesi e quindi, finalmente la vita: non più esami, tutta una strada senza ostacoli… così si giudicava il mondo del lavoro, quando lo si pensava da studenti.
Nell’anno del riconoscimento legale del Collegio come istituzione di merito (1980), Milena arriva da Reggio Emilia a Pavia. Vuole iscriversi a Matematica, il corso di studi in cui era laureata la Fondatrice del Collegio. L’avrebbero voluta alunna in un’altra Università emiliana, ma l’opportunità offerta dal Collegio è allettante. E lei accetta.
Tra le prime sfide
“Ho trovato ben altri ostacoli lavorando in una grande azienda di Informatica. Il primo impatto è stato soffice e simpatico: il corso residenziale semestrale che ho frequentato a Novedrate insieme ad altri neo-assunti si svolgeva in clima collegiale e… goliardico”. (Nuovità, n. 7)
Oggi
Milena ha speso sinora, esperienza rara, tutta la sua carriera professionale al servizio della medesima azienda, la IBM. Qui ha rivestito diversi ruoli, da quelli con carattere più tecnico sino a Project Manager, poi ancora Operations Leader (seguitela nei prossimi passi qui). In varie occasioni ha svolto attività di formazione e mentoring di neolaureati sia italiani che stranieri. Successivamente ha assunto la posizione di Operations Manager fornendo consulenza alla Direzione Generale per l’implementazione delle strategie aziendali, con responsabilità di misurazione e analisi del business, di controllo dell’efficienza dei processi interni e delle operazioni di vendita. Del Collegio Nuovo e del networking femminile non si dimentica mai: Consigliere dell’Associazione Alumnae nonché Revisore dei Conti, nel 2005 è anche Vice Presidente di Soroptimist International-Club di Pavia. Sensibile anche ai rapporti internazionali del Collegio, ne evidenzia e sollecita il consolidamento: in un appuntamento pubblico con il console inglese organizzato da “Socrate al Caffè”, associazione e rivista fondate da Salvatore Veca e Sisto Capra, ma anche in occasione del meeting WEW con Presidents and Deans della rete, promosso dal Collegio.
Il suo consiglio
Non fermarsi, neanche di fronte a stress e amarezze; crescere con gli altri. Nel 1996 scriveva così: “Alla IBM chi si ferma è perduto, l’evoluzione costante e rapida è il primo comandamento […] anche lo stress quotidiano è gratificante, quando non supera i livelli di guardia […] Talvolta mi ha delusa la difficoltà di rapporti con qualche collega non sempre leale […] mi sono stati assegnati due ‘allievi’, neolaureati appena assunti: proprio cercando di aiutarli, osservando le loro incertezze e le loro emozioni, mi rendo conto di essere molto cambiata, molto ‘cresciuta’.” (Nuovità, n. 7)
Bruna Bovolenta, Lettere Moderne
Nel momento in cui lavoravo alla tesi su Bertolucci non avrei potuto immaginare nemmeno nelle mie fantasie più recondite di andare a lavorare per una rete televisiva…
Maturità classica a Sassari, Bruna approda “nel Continente”, a Pavia, nel 1988 per iscriversi a Lingue e Letterature Straniere. Dopo due anni, decide di cambiare strada. Passa a Lettere, riuscendo a convalidare tutti gli esami regolarmente sostenuti: concorda il piano di studi con lo storico del cinema Lino Peroni che poi sarà suo relatore di tesi. Si appassiona a Pasolini di cui parla alle sue più care amiche di Collegio, che siano mediche o scienziate politiche, ma poi scrive la tesi su Bernardo Bertolucci. Trova il tempo, nei suoi anni universitari, per rappresentare gli studenti nei Consigli dei Corsi di Laurea e di Facoltà. Decana delle Alunne del Nuovo, a lei si deve la costituzione della prima cineteca del Collegio. Poi progetta i più diversi percorsi…
Tra le prime sfide
A metà degli anni Novanta frequenta un corso professionale sull’informatica, svolta ancora una volta per approdare in una società di ricerche di mercato. Nuovo cambio, e… ritorno in Collegio per sei mesi, con una borsa di studio per l’iscrizione gratuita alla prima edizione del Master IUSS in Scienza e Tecnologia dei Media: “Il primo forte mutamento è stato indipendente dalla mia volontà: la fine dell’‘era studente’, quella in cui ogni ragazzo sano di mente vorrebbe rimanere per sempre, aggrappato con le unghie e con i denti a un mondo fatto di libri, feste, spaziomusica, borromaici vs ghisleriani, cortili profumati di magnolia, cineclub quasi gratis […] Ho incominciato a lavorare ‘per davvero’ dopo il Master in Scienza e Tecnologia dei Media, nel 1998, nella Direzione Marketing, dove per cinque anni mi sono occupata dell’elaborazione e interpretazione dei dati Auditel. Laureata in Storia e critica del cinema, sudavo su numeri, stime, formule: tutto quello che non avrei mai pensato di fare lo stavo facendo. Questo lavoro mi piaceva poco, a ripensarci ora, ma ho imparato moltissime cose e conosciuto tante persone, senza questo non avrei potuto incominciare a lavorare nella redazione cinema di Rete4”. (Nuovità, n. 20)
Oggi
Dopo circa otto anni passati tra la Direzione Marketing R.T.I. del gruppo Mediaset e Rete 4, dal 2007 è Responsabile della programmazione fiction autoprodotta per la Redazione Cinema di Canale5, oltre che per La5 e MediasetExtra; a lei è inoltre affidata la programmazione dei documentari per Canale5. “Mi sembra quasi incredibile avere fatto esperienze così diverse in un arco di tempo relativamente breve, e anche di avere avuto l’opportunità di mettermi alla prova […] Entusiasmo. Credo traspaia questo dalla mie parole: ma per essere realista devo anche dire che cambiare costa: fatica ed energie”. (Nuovità, n. 20)
Il suo consiglio
La consapevolezza delle opportunità offerte dal Collegio: “Chiunque abbia trascorso degli anni in Collegio se li porta sempre dentro, per sempre. […] Considero questo fatto così naturale che mi stupisco ancora che molte persone che mi hanno conosciuta dopo la metà degli anni Novanta non sappiano della fortuna sfacciata che ho avuto, nella vita, a entrare in quella graduatoria”. (Nuovità, n. 20)
Blerida Banushi, Biologia
Entrare al Nuovo per me è stata davvero una grande opportunità. Il poter usufruire del posto gratuito nell’arco dei cinque anni, le molte altre facilitazioni e la straordinaria organizzazione del “sistema collegio”, mi hanno permesso di affrontare lo studio senza altri tipi di preoccupazioni. Nondimeno, ho avuto la possibilità di conoscere delle persone splendide. (Nuovità, n. 21)
Blerida nasce a Durazzo: a 13 anni si trasferisce in Italia, con i genitori e le sorelle. Ricomincia da zero, o quasi: dell’italiano conosce la lingua dei cartoni animati che guardava alla televisione italiana quando viveva in Albania. Vocabolario alla mano, supporto della sua famiglia, Blerida passa la licenza media con ottimo esito, che si ripete ancora dopo gli anni di un liceo formidabile, con un professore di letteratura che per lei è un maestro di vita. Trova modo anche, allenata dal padre, di diventare campionessa d’Italia di lancio del giavellotto nella sua categoria. Al liceo si innamora della Biologia e vuole proseguire con gli studi: «Il desiderio di indipendenza, unito al non voler pesare economicamente sui delicati equilibri economici dei miei genitori, mi spinse a cercare una possibilità per svolgere gli studi universitari fuori casa. Venni a sapere dell’esistenza dei collegi universitari e dei criteri di merito relativi all’ammissione e vidi in questo una grande opportunità. Effettuai alcune ricerche e puntai la mia attenzione verso la città in cui erano presenti più collegi universitari, cioè la mia futura e carissima Pavia» – racconta – «non immaginate la grande gioia che ho provato quando fui contattata dalla Segretaria del Collegio Nuovo per essere informata che ero stata ammessa. Una grande opportunità, una nuova vita. Cambiare tutto, un’altra volta. […] non avrei immaginato che quel luogo potesse diventare una vera e propria casa per me e le mie più care amiche, la mia seconda famiglia. Il momento di transizione, lo spaesamento iniziale è durato davvero poco».
Tra le prime sfide
Tra le compagne, diventate amiche, una biotecnologa, Elisabetta Di Bernardini, con cui firma il suo primo contributo per Nuovità, in occasione di una tavola rotonda ospitata in Collegio, dove, insieme al prof. Carloalberto Redi e al Colonnello Luciano Garofano, c’è anche una Alumna biologa Natalia Lugli: «Una bella emozione per lei e per noi, che vedevamo una nostra compagna essere arrivata fino a quel punto; chissà che un giorno non tocchi anche a noi!». Blerida prosegue con i suoi studi in Biologia sperimentale e applicata: dopo due anni di tesi svolti nel laboratorio di Biologia Strutturale del prof. Andrea Mattevi, si laurea a pieni voti.
Si intravede un nuovo cambiamento: Blerida vince una Marie Curie Initial Training Fellowship per la quale collabora nel laboratorio del prof. Paul Gissen dell’Università di Birmingham. Nel 2009 questi le propone di proseguire con un PhD e di partecipare al progetto europeo volto a indagare, con un approccio multidisciplinare, lo sviluppo e la patologia del sistema epatico. A questo scopo il Collegio la sostiene con una delle borse di perfezionamento post laurea: con lei, un’altra biologa che sarà a Cambridge, mentre un’altra ancora a Oviedo.
Oggi
Dopo esser stata Post Doctoral Researcher presso London University College, nel Laboratorio di Biologia Molecolare, si è trasferita in Australia Translational Research Institute (seguitela nei prossimi passi qui). L’emozione di cui parlava anni prima, ascoltando l’Alumna Natalia Lugli, la provano anche le sue coscritte: «Ora arriva la parte della Nuovina Orgogliosa. Non ci potevo credere quando è successo. Un giorno di marzo, mi trovavo all’Inaugural Lecture del neo Professor Paul Gissen […] all’Institute of Child Health. Mentre ascoltavo la sua bella presentazione, in cui parlava dei progetti a cui aveva lavorato e delle altrettante scoperte fatte, è comparsa una slide con la foto di Blerida Banushi, matricola insieme a me nel (lontano) 2004, che il professore ringraziava e definiva come ottima ricercatrice. Caspita, io non stavo più nella pelle, e cercavo di spiegare a tutte le mie colleghe che era una mia compagna di Collegio, stesso anno!!! Loro non capivano bene cosa volesse dire e sorridevano, ma per me è stato bello rendermi conto di quanto sia effettivamente piccolo il mondo e dei progressi che hanno fatto, in così pochi anni, le mie colleghe Nuovine, insieme alle quali sono cresciuta tra corridoi del nostro Collegio. (Laura Losa in Nuovità, n. 25)
Il suo consiglio
«Ho pensato spesso a come la crescita tra i banchi di scuola vada di pari passo con i valori della tolleranza, dell’accettazione, necessari per una migliore e pacifica convivenza nella nostra società. Ho assaporato il valore dell’istruzione.» (Nuovità, n. 21)
La sua testimonianza: Being fearless.
Renata Bonfiglio, Economia
«Provare, provare, provare (che in finanza si traduce nell’avere un’alta propensione al rischio)». (Nuovità, n. 13)
Risultata prima (grazie anche a un’ottima prova scritta “Il valore formativo della Matematica” classificata con 30/30) al concorso per il Collegio Nuovo, a cui è ammessa dopo il Liceo a Milano, Renata si aggiudica una borsa di studio speciale intitolata alla Fondatrice, l’imprenditrice Sandra Bruni (nella foto, con il marito, ing. Enea Mattei), per seguire il suo percorso di studi in Economia, indirizzo industriale. Sarà la prima alunna economista del Nuovo!
Nell’estate del secondo anno va all’Università di Mainz, primo partner internazionale del Collegio: siamo nel 1985 e nel programma delle attività c’è anche una visita a Berlino Est, per la quale Renata deve procurarsi last minute il passaporto… la Rettrice Paola Bernardi, che la segue negli studi, interviene anche a risolvere questo!
In Collegio Renata collabora all’organizzazione dei corsi di inglese e di informatica, si appassiona anche agli appuntamenti letterari e storici, tanto che uno dei punti di riferimento, pur non essendo stata sua allieva, è il Prof. Emilio Gabba, Presidente della Commissione d’esame di ammissione come Consigliere della Fondazione che inquadra il Collegio Nuovo. Nel libretto pubblicato dal Collegio per festeggiare un importante compleanno del Professore, Renata fornirà un ritratto in cui tra le qualità, oltre alla «cultura (enorme)» e il «sorriso», indicherà pure la «leggerezza»: «In questo caso direi che questa persona ha contribuito a farmi capire la differenza fra leggerezza e superficialità».
Renata chiude in bellezza, a pieni voti, il suo percorso accademico, discutendo una tesi su “Insiemi sfumati e loro applicazioni nelle scienze sociali”. Ma il Collegio per lei non finisce affatto qui.
Tra le prime sfide
Nel 1987, mentre l’Unione Europea vara lo European Community Action Scheme for the Mobility of University Students (Erasmus), Renata coglie l’opportunità di una borsa di perfezionamento del Collegio per le neolaureate. Il primo semestre del 1988 frequenta le lezioni del Master of Management Systems and Sciences all’Università di Hull nello Yorkshire: una esperienza importante che la porta in un’Inghilterra multiculturale, in cui è forte la presenza degli asiatici e non pochi sono i problemi legati all’integrazione delle minoranze. La didattica è molto improntata all’esperienza pratica: Renata approfondisce il “business English” e come final project collabora all’attività dell’associazione MIND, nata per il sostegno a malati psichiatrici. In particolare, è chiamata a produrre delle “raccomandazioni” per lo sviluppo dell’associazione cresciuta rapidamente in pochi anni: la sua deve essere una «proposta ragionevole e realistica (non sterile esercizio scolastico, ma qualcosa che possa essere messo in atto)».
Rientrata dall’Inghilterra, ha una esperienza professionale nel campo del marketing, poi, grazie anche a un Master dell’Università di Warwick, riesce a entrare nell’ufficio studi di un gruppo bancario. Siamo a metà degli anni Novanta quando scrive sulla Rivista del Collegio (Nuovità, n. 6): «Non escludo un nuovo cambiamento di rotta nel futuro. La vita è ancora lunga e, a quanto pare – parola di economista – l’età della pensione tenderà sempre ad aumentare!»
Oggi
Del Collegio non si dimentica, non solo come Presidente delle ex Alunne nel 1996, raccogliendo il testimone dell’antichista Chiara Carsana, allieva del suo amato prof. Gabba. Non solo come Consigliera della Fondazione Sandra e Enea Mattei, per quattro anni – ruolo, quest’ultimo, in cui le subentrerà, nel 2001, una matricola del suo anno di laurea, Barbara de Muro, avvocato specializzato in diritto societario.
Dal 2002, dopo una esperienza da analista finanziario in Mediobanca Renata è Investor Relations Manager presso A2A. Una posizione ottenuta continuando ad aggiornarsi e a studiare (oltre al Master in Economia e Finanza, anche il diploma alla Scuola Superiore ENI Mattei). Del resto, tra i suoi consigli…
Il suo consiglio
«Le lezioni più importanti dal mondo del lavoro… (per ora!). […] Investire in professionalità. Corsi, convegni, seminari, spostamenti in altri settori/sedi. La professionalità è una ricchezza personale e intoccabile e, quando è a livelli elevati, garantisce il riconoscimento dei propri meriti; Fare networking, ma solo se sei portata. Altrimenti, conviene (tanto) limitarsi alle buone maniere; Spostarsi da dove non ci si sente sufficientemente valorizzate e rispettate. […] PS: posso confessarvi che fino ad ora sono riuscita a seguire solo alcuni dei punti sopra, pur sapendo che sono tutti validi. Non credo sia per spirito di ribellione ma per una lentezza interna a passare dalle parole/pensieri ai fatti. Sounds familiar?» (Nuovità, n. 13)
Magda Arnaboldi, Fisica
Da Brescia, Magda arriva a Pavia nel 1984, forte del diploma di maturità scientifica e della partecipazione all’International Astronomers Youth Camp. Un passione per l’astrofisica che, unita al suo impegno nel corso di laurea in Fisica (con risultati che confermano il primo posto nella graduatoria di accesso al concorso in Collegio), la porterà ad essere una stella della ricerca, con l’orgoglio anche del prof. Alberto Gigli Berzolari. Il Collegio la supporta per esperienze all’estero, a Ginevra, al CERN (dove incontra Edoardo Amaldi) e anche dopo la laurea in Fisica teorica, negli Stati Uniti, all’Università del Wisconsin, mentre è impegnata per un PhD alla SISSA di Trieste. I suoi rapporti con scienziati come Ken Freeman e D.W. Sciama fanno sì che entrambi, come Margherita Hack, siano fra gli ospiti illustri del Collegio Nuovo negli anni Novanta.
Tra le prime sfide
“Passai diversi mesi arrovellandomi tra il desiderio di voler studiare in una città universitaria lontana da casa e il disappunto per le conseguenze che ciò avrebbe avuto dal punto di vista economico. Quando vinsi il posto gratuito al Collegio Nuovo, fu un sollievo perché, grazie alle mie capacità, potevo realizzare un progetto meditato da tempo. In questo modo ho potuto frequentare l’Università traendone il massimo profitto…” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988). Magda non può forse ancora immaginare quanto “lontano da casa” la porteranno le sue tappe professionali: quattro anni dopo, si propone di sostituire un suo collega di dottorato per compiere osservazioni al Centro ESO a La Silla in Cile. Da qui, passa poi in Australia, e di lì ancora a Parigi, con una borsa del Rotary International (anche qui il suo alunnato costituisce titolo di merito!), poi diventa Ricercatrice all’Osservatorio di Capodimonte, quindi si sposta ancora a Torino (INAF) e poi di nuovo all’estero…
Oggi
Nel 2013, una dozzina di anni dopo aver tenuto un corso di Astrofisica allo IUSS di Pavia, Magda viene nominata Full Astronomer della Faculty di ESO – European Southern Observatory a Garching (Monaco di Baviera), oltre che Head of Archive Science Group di ESO. Al suo attivo la supervisione di dieci tesi di dottorato in Astrofisica, di cui, per rimanere in tema di leadership femminile, tre in svolgimento e cinque già conseguiti da giovani donne. Senza contare la presidenza di Comitati scientifici promotori di workshop e convegni internazionali: tra gli ultimi “Science from the Next Generation Imaging and Spectroscopic Surveys”.
Il suo consiglio
Collaborare: “Nel mondo culturale e universitario non sono mai mancate donne illustri, ma erano acuti solitari, dietro ai quali non esisteva una cerchia di studiose affini. […] Bisogna fare in modo che le donne imparino a studiare insieme e a collaborare fra di loro” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988)
Nelle foto: Fabiola Gianotti, prima direttrice del CERN, ospite al Nuovo; Maria Latella in Collegio a parlare del suo libro “Il potere delle donne”
Elisa Bertazzini, Lettere Classiche
Un giorno mi è stata offerta la possibilità di partecipare al corso estivo di lingua e cultura tedesca ad Heidelberg nel mese di agosto; non potevo immaginare che il “Perché no?” con cui ho risposto alla Rettrice avrebbe cambiato completamente le mie prospettive: ci sono tornata l’anno successivo e poi… mi sono buttata. (Nuovità, n. 19)
Dalla Valtellina, fresca di maturità classica con massimi voti, Elisa arriva al Collegio Nuovo per proseguire i suoi studi in antichistica come alunna sia dell’Università di Pavia sia della Classe di Scienze Umane della Scuola Superiore Universitaria IUSS.
Accanto al premio di studio dello IUSS, a Elisa è assegnato anche il posto gratuito in Collegio, intitolato al prof. Aurelio Bernardi, ordinario di Antichità greche e romane nella Facoltà di Lettere dell’Ateneo pavese, di cui fu Preside nei primi anni Settanta. Il nome del Professore, nonché Rettore del Collegio Ghislieri per quasi quarant’anni, ritornerà nella storia di Elisa anche dopo la laurea.
Elisa, oltre ad essere riferimento per le alunne più giovani del suo corso di laurea, partecipa attivamente agli incontri culturali organizzati in Collegio e ne scrive su Nuovità: per cominciare,un articolo sulla tavola rotonda con il vaticanista e responsabile della Struttura Rai-Vaticano Giuseppe De Carli (autore di Eminenza, mi permette? La Chiesa e il mondo raccontati dai cardinali di Papa Wojtyla – a discuterne con lui, nella primavera del 2005, Monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia e il Prof. Silvio Beretta, allora Presidente della Provincia di Pavia). L’anno successivo è la volta di una riflessione sulle discusse “radici cristiane dell’Occidente” in una lectio tenuta dal Prof. Lucio Troiani, docente di Storia Romana: «Credo di poter dire che questo incontro – riflette Elisa – ha dato a tutti l’occasione di un approccio nuovo al tema trattato, ripensando la nostra civiltà non tanto secondo la categoria “radici” quanto rispetto alla sua posizione nell’albero genealogico. Un albero genealogico che ci ha permesso di togliere il cristianesimo dal suo isolamento per inserirlo in una famiglia in cui riscoprire i fratelli maggiori» (Nuovità n. 16).
Inoltre, in Collegio a Elisa è affidata la distribuzione dei circa 150 biglietti messi a disposizione gratuitamente per gli spettacoli teatrali a Milano e a Pavia, con il glorioso Teatro Fraschini. Una mansione che richiede cura organizzativa e capacità di mediazione, visto l’alto flusso di domande!
Tra le prime sfide
La prima svolta è di fronte a un “perché no?” con cui risponde alla proposta di un soggiorno per il Ferienkurs dell’Università di Heidelberg, nell’estate del suo secondo anno in Collegio; prima della laurea magistrale decide persino di affrontare sette mesi di Erasmus sempre all’Università tedesca: «Provo a pensare al mio stato d’animo quando tutto è cominciato e parte una canzone nella mia testa [dell’amato Davide Van de Sfroos, N.d.R.]: «”E siamo partiti come uno sputo contro la bufera: se ci riesco cambio la mia vita, se non affondo è già qualcosa”. Già, se non affondo in un Paese la cui lingua ho imparato in due mesi, se non mi pentirò di questo azzardo, io che ho un così brutto rapporto con il rischio, mi posso già dire soddisfatta. E, come fortunatamente spesso accade nella vita, ho avuto molto più di quello che cercavo e speravo» (Nuovità, n. 19).
La laurea magistrale arriva con una tesi con il Prof. Fabio Gasti che le vale un riconoscimento per il quale torna il nome di Aurelio Bernardi, a cui è intitolato il Premio istituito dalla Famiglia nel 1990 a favore di neolaureati/e del Collegio Ghislieri o del Nuovo. Con la tesi Pace fra cielo e terra: una lettura di Aug., civ. XIX, 10-17, Elisa precede la collega Pamela Morellini, di tre anni più giovane e valtellinese pure lei!, nell’assegnazione del Premio. Il suo lavoro riceve anche il Premio Lucilla Ranzato per la migliore tesi in Latinistica dell’ultimo triennio, un riconoscimento che si erano aggiudicate in passato Caterina Baletti e Annalisa Vicario, oggi Docenti liceali.
Da Heidelberg Elisa ha avuto «molto di più di quel che cercava e sperava» tanto che persino per il post laurea coglie un’altra occasione, quella di un anno di perfezionamento presso il Romanisches Seminar di Mainz (primo partner internazionale del Collegio), con la supervisione del Prof. Michael Mathaeus e della dott. Anna Campanile. A Elisa il compito di occuparsi delle lezioni di conversazione in italiano, sfida interessante anche perché completata da un percorso di approfondimento successivo che la porterà a ottenere il certificato di Master “DITALS – Didattica dell’Italiano per adulti di lingua straniera” promosso dall’Università per Stranieri di Siena.
Oggi
Che c’è di nuovo? Oggi Elisa ha cambiato ancora percorso: tornata nella sua Valtellina, forte dell’esperienza al Collegio Nuovo, in Germania e poi di nuovo in Italia («Insomma, il mettersi in gioco, quel ripensare a sé per “spiegarlo” agli altri, lo sforzo di guardare le cose coi loro occhi… è davvero una palestra di vita, non si immagina quanto si possa capire di sé e degli altri»), opta per la gestione dei rapporti con l’estero in una azienda locale. Come Project Coordinator presso l’Ufficio Commerciale non solo ricomincia a viaggiare oltrefrontiera, ma mette a frutto la sua esperienza di tutor in Collegio, aiutando a inserire le nuove “matricole aziendali”!
Il suo consiglio
«Posso solo dirvi: fatevi tentare! A volte un “Perché no?” può aprire spazi, amicizie e prospettive che non avreste mai sospettato». (Nuovità, n. 19).
Elena Paola Lanati, CTF
Quello che cambia siamo NOI, noi cresciamo in questo Collegio, e, quello che importa, speriamo, è che anche il Collegio cresca con noi. (Nuovità, n. 7)
1993: in Collegio si discute della crisi geopolitica di fine secolo con un “figlio di Voghera”, Angelo Codevilla (Università di Stanford – Hoover Institution) e un altro vogherese d’eccellenza, Alberto Arbasino, viene a presentare il suo “Fratelli d’Italia”. Nativa di Broni, non distante da Voghera, e pavese di residenza, Elena Paola, per tutti in Collegio Paola, riesce nel sogno espresso scherzosamente da Codevilla (“Avevo sempre sognato di fare l’università a Pavia. Finalmente ce l’ho fatta, e in un collegio femminile! Discutere con voi è stato un piacere e un onore”). Pur abitando a Pavia, Paola sceglie di studiare in un Collegio e approda al Collegio Nuovo, unica matricola di CTF: può contare, oltre che su una compagna del terzo anno, anche su una fisica e due ingegnere come tutor per la sua area. Al terzo anno arriva il suo primo ruolo di coordinamento della vita collegiale: viene eletta, con la letterata Mara Santi, Decana delle alunne; a rappresentare le Alumnae, in quell’anno, è una economista matricola 1983, Renata Bonfiglio, che anche dalle pagine di Nuovità invita a non temere i cambiamenti. Paola non li teme di certo. In questo giocherà un ruolo importante, in futuro, una delle ingegnere sue tutor, Laura Carminati (al centro nella foto in giardino).
Tra le prime sfide
Tanto per cominciare, l’ambiente internazionale del Collegio di quegli anni conta parecchie presenze di studentesse spagnole: ebbene, al quart’anno, Paola decide di fare un semestre di Erasmus a Madrid, all’Instituto de Catalysis. Al suo rientro, si laurea a pieni voti, fa uno stage alla Bayer-Italia e viene assunta dalla Procter&Gamble, settore marketing. Decisivo è stato il confronto con la sua tutor ingegnere, Laura Carminati, che, impegnata a Londra in ambito di Corporate Finance, le ha suggerito di seguire un percorso più economico dandole informazioni su un MBA da lei conseguito. Paola inizia quindi a frequentare un Master in Gestione d’Impresa che la porta nel Vicentino, unica lombarda e non economista. La sfida di questo aggiustamento di rotta, facilitato grazie al network collegiale (con il nodo essenziale della Rettrice), fa riflettere molto Paola, che dieci anni dopo si candida a Presidente dell’Associazione Alumnae.
Oggi
Oggi Paola ha maturato una lunga e intensa esperienza in diverse aziende in campo farmaceutico, di cui ha portato più volte testimonianza in Collegio, anche in occasioni “ufficiali” come il meeting Formare Donne leader (2005) promosso con gli altri Collegi di merito italiani o Il ruolo della formazione nell’empowerment femminile (2013) promosso invece con le più importanti associazioni italiane impegnate nella valorizzazione del talento femminile. E anche a uno con l’Associazione Alumni IUSS fondata da un’altra Nuovina (economista di formazione e matricola dell’anno di laurea di Paola), Anna Lanzani, che ne è stata prima Presidente.
Paola continua ad aggiornarsi, anche in tema di comunicazione istituzionale e diventa dirigente in Astrazeneca a 30 anni, un obiettivo di cui va comprensibilmente fiera.
Una carriera contraddistinta anche da momenti dove è stata capace di lasciare “un lavoro da favola dove tutti mi adoravano, dove avrei avuto una carriera internazionale invidiabile” (Nuovità, n. 15), che la porta in diverse aziende leader del settore, finché non sente una nuova esigenza. E sceglie di provare a essere imprenditrice lei stessa.
Il Collegio torna ancora nella sua vita, perché nell’azienda fondata nel 2010, 3PSolution, comincerà a lavorare una sua compagna di Collegio, Lucia Politi, CTF anche lei e di un anno più giovane. A due anni dalla fondazione l’azienda si conquista già il riconoscimento ministeriale come provider di ECM. Proprio come il Collegio riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica come “Centro di alta qualificazione culturale”!
Dal 2010, inoltre, Paola, con l’architetto Alberto Vincre, promuove il Premio Giorgio Vincre destinato a una laureanda in Medicina del Collegio Nuovo (poi ribattezzato Vikivi, nuova creatura aziendale di Paola e aperto ad area STEM). Nel 2013 arriva anche la primogenita… Vittoria! Seguitela qui nelle sue avventure imprenditoriali e di business angel dove coinvolge più di una Nuovina.
Il suo consiglio
Coltivare le 3 P: Passione, Persone, Progetti.