13 maggio 2023 - BLSD Corso di primo soccorso per non sanitari

Tra sala TV per la teoria e la palestra per la pratica, con medici e specializzandi in medicina d’emergenza-urgenza, prove pratiche per le manovre utili per la disostruzione delle vie aeree. Una iniziativa alla portata di tutti.


Viola Cappelletti, Ingegneria edile - Architettura

Il futuro? Fantasia, Entusiasmo, Fiducia. L’Università dà gli strumenti, forma la mente. Se poi si ha anche la fortuna di poter usufruire di un appoggio ulteriore, quale il Collegio… la chiave di tutto è comprendere che la formazione continua, oggi più che mai, è l’unica cosa che può fare di noi dei buoni professionisti, coscienziosi e preparati.

Nell’anno del completamento del cablaggio di tutto il Collegio, dalle camere agli spazi comuni (2000), Viola arriva da Bolzano per iscriversi al neonato corso di Ingegneria Edile/Architettura. Nello stesso anno il Collegio inizia anche a promuovere gli insegnamenti accreditati dall’Università: il primo sarà in Comunicazione Digitale e Multimediale. Scopriremo che il tema non sarà del tutto estraneo a Viola…

Tra le prime sfide


Si laurea con lode in corso, con una tesi in Urbanistica sui temi della sostenibilità (relatore prof. Augusto Mercandino). Tre anni dopo: “Negli anni in cui sono stata studentessa non sono mai stati organizzati eventi che interessassero il mio settore disciplinare, quello dell’Ingegneria Edile e dell’Architettura, pur essendoci stati in passato illustri ospiti come Gae Aulenti e Mario Botta. E così, mossa da quei ricordi, ho avvertito la sensazione che accompagna il nascere di un progetto”. Propone un ciclo di lezioni sulla sostenibilità in architettura, in collaborazione con l’ex Dipartimento di Ingegneria Edile Architettura: un ciclo che costituirà la premessa per l’istituzione successiva, in Collegio, di un insegnamento accreditato dallo stesso Dipartimento. Nel 2010, conscia che la formazione continua è elemento chiave di sviluppo, segue un corso di aggiornamento per certificatore energetico e per questo riceve anche un riconoscimento dall’Associazione Alumnae. L’anno successivo, un’altra sfida: gira il primo Lip dub per rappresentare la città di Pavia. Un evento social, patrocinato dal Comune, che nel 2011 era ancora pioneristico.

Oggi


La sua carriera è caratterizzata dall’essere poliedrica:  serietà e professionalità contraddistinguono la sua attività di ingegnere e architetto, nel campo dell’urbanistica e della certificazione, diagnosi e progettazione energetica, dove ha conseguito anche l’abilitazione come Termografo di II Livello. Oggi è istruttore tecnico di un Comune del pavese (seguitela nei prossimi passi qui) La sua creatività la spinge anche in altri campi, fotografia, video  e comunicazione. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, con immagini sia di paesaggi ed architetture, sia con progetti più “artistici”. Come regista ha vinto il concorso “Sfida Tisanoreica” indetto da MyVisto e creando il video virale “I Pavesi’s Karma” parodia del celebre brano sanremese.

Il suo consiglio


“La chiave per risolvere le piccole grandi difficoltà della vita, di qualsiasi natura esse siano, sta tutta qui: nella capacità di non annoiarsi mai, nella voglia di mettersi sempre almeno un po’ in discussione, nel capire anche a posteriori dove si sbaglia, dove si può fare meglio e dove, perché no?, si può anche immaginare di cambiare tutto”. (Nuovità, n.23)


Alessandra Camerini, Giurisprudenza / Ingegneria

Ho sempre letto gli articoli di “Nuovità” con un sorriso: un misto di orgoglio per i successi delle mie amiche, di nostalgia per il “tempo andato che non ritornerà”, di consapevolezza del fatto che quello che eravamo a vent’anni, la nostra ironia, la nostra fantasia, il nostro entusiasmo, in fondo, ci rimangono sempre dentro. (Nuovità, n. 17, 2006)

L’anno in cui Alessandra, da Bergamo, arriva al Collegio Nuovo iscrivendosi a Giurisprudenza è segnato da una piccola novità per la Rivista del Collegio che ha compiuto il suo primo lustro: alla rubrica “Esperienze di studio all’estero” si aggiungono “Esperienze di lavoro” ed “Esperienze di vita”. A inaugurare la prima è una testimonianza sulla vita in azienda, firmata dalla HR Manager Cristina Crepaldi. Mentre Alessandra fa i suoi primi esami di Legge, in Collegio arriva ospite, per un incontro aperto anche al pubblico, la prima donna entrata nel Consiglio Superiore della Magistratura e anche Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati: Elena Paciotti. Alessandra matricola, si trova tra esempi aziendali e conquiste professionali, non comuni, di donne: un segno per il suo futuro.

Tra le prime sfide


Il secondo anno inizia con una importante novità per lei: il passaggio, non comune e non facile, a un’altra Facoltà. Alessandra, che nel frattempo frequenta in Collegio linguiste, scienziate e ingegnere, sceglie di studiare Ingegneria Elettrica. I suoi primi pensieri, quando si imbatterà in discussi articoli usciti sul “Financial Times” (Naked ambition) sono per il Collegio, la cui rivista diventa per lei l’agorà per rilanciare temi sulle difficoltà delle donne ad affermarsi professionalmente, unendo tutte le sfide dettate anche dalle “esperienze di vita”.
Dopo la laurea, la prima esperienza di lavoro è di un anno con Allianz come Energy Manager. Passa poi, come direbbe a sua nonna, a “fare shopping” per conto di Pirelli Real Estate. Detto in “aziendalese”, si occupa della «massimizzazione della redditività del patrimonio immobiliare, di accrescimento del valore della proprietà e di supporto tecnico nell’acquisizione e dismissione degli immobili» (Nuovità, nr. 17, 2006).

Oggi


Dopo tre anni come Direttore Acquisti per BNP Paribas Real Estate, Alessandra passa al Gruppo Deutsche Bank dove viene nominata Vice Presidente e capo dell’Italian Real Estate Sourcing: comincia a costruire una famiglia, sposandosi e mettendo al mondo il primo dei due figli. Proprio mentre arriva il primogenito, per lei giunge un ulteriore ruolo di responsabilità come Regional Head of Strategic Sourcing in Continental Europe. Dopo la posizione di  Global Procurement Head del Cash management e dei branches services in tutte le Countries Retail del Gruppo Deutsche Bank, una svolta che la porta a lavorare per Fondazione Telethon. (seguitela nei prossimi passi qui).

Il suo consiglio


Umiltà: «Non è inconsapevolezza del proprio valore, non è debolezza; è al contrario un punto di forza che ci fa percepire gli altri come fonte di apprendimento, di appoggio, di trampolino di lancio e ci fa percepire dagli altri come donne capaci, preparate, affidabili, su cui investire perché pronte a crescere sempre più. Sta qui, a parer mio, la differenza tra chi fa carriera e arriva, ma sola, e chi la può fare, guardando sempre oltre, circondata, come ai tempi del Collegio, da persone che la apprezzano, la sostengono e che sorridono dei suoi successi. A ognuno la sua scelta» (Nuovità, n. 17, 2006).


Emmanuela Carbé, Lettere Moderne

“Zia Gina, mentre cucinava qualche specialità veneta a base di dadi aromatizzati, si gustò un servizio sui finalisti del Campiello Giovani. E ohibò, disse, ma è la mia nipotina. Ohibò, disse, ma la mia nipotina scrive? Mi chiamò, io ero tutta presa dagli eventi di quei mesi, che la scuola finisce e dove andiamo a finire io e te, e questa maturità…”

“…la scuola finisce e dove andiamo a finire io e te, e questa maturità” (Nuovità, n. 14)… Da Verona, Emmanuela non prende il treno per la vicina Università di Padova, sua scelta iniziale, ma, dopo aver visitato il Collegio Nuovo a Pavia, decide, nel 2002, di partecipare ai concorsi per i Collegi. Fresca della vincita del Campiello Giovani con il suo “Sconcerto in quattro tempi”, Emmanuela si iscrive a Lettere Moderne. Con un po’ di felice sconcerto, così racconta i suoi primi tempi: “Il mio ingresso in collegio è stato all’insegna delle perplessità e dei timori a partire dalle questioni più pratiche. Ho sempre avuto una dote particolare nel dimenticare nomi cognomi date e ricorrenze. Il primo problema era quindi imparare nel minor tempo possibile un grande numero di nomi da associare metodicamente alle persone che nel giro di pochi giorni avevo conosciuto. Mi sembrava che l’impresa fosse impossibile ma con l’andare del tempo non solo ricordavo i nomi, piano piano imparavo anche a conoscere, e così il secondo problema, la convivenza in un ambiente così affollato, si risolse da sé. Il terzo problema, il più grande, era quello di mettersi in gioco. Il mio modo di essere, che seguiva il “vivi nascosto”, in un luogo del genere non poteva funzionare. Poi, col passare del tempo, il mio modo di vedere il collegio si capovolgeva, la mia stanza da vuota si riempiva di cose, si stringevano i legami con molte persone, iniziavo a sentirmi a mio agio e a intravedere un percorso” (Nuovità n. 18, già pubblicato su “L’Osservatore romano”, 2007). Un percorso che la porterà, lei alla destra nella foto, a condividere in qualche modo un “destino” simile a quello di Melania G. Mazzucco, ospite in Collegio nel 2014, ritratta sul lato opposto.

Tra le prime sfide


Gli anni al Collegio Nuovo la vedono partecipe in occasioni di incontri significativi come quello con lo scrittore David Grossman, introdotto da Cesare Segre, nella splendida nuova sala conferenze inaugurata l’anno prima, nel 2003. Paolo Nori, suggerito dalla sua amica Nuovina Francesca Negri (che organizzerà anche un laboratorio di scrittura in Collegio), sarà uno degli autori venuto in Collegio che poi, più avanti, Emmanuela si troverà a presentare in un festival letterario. Qualcosa di simile accadrà con Sebastiano Mondadori, ospite più volte al Nuovo, con cui condividerà l’impegno all’interno della giuria del Premio “650 parole in rosa”, promosso dal Collegio con l’Università di Pavia per il “compleanno” dell’Ateneo. Felice era stata, prima ancora, la sua proposta di incontro con scrittori esordienti come Giorgio Vasta, così come il suggerimento di invitare l’autore dell’ultima videointervista al poeta Mario Luzi, ricordato in una serata al Nuovo con Maria Antonietta Grignani, in un omaggio al Poeta che fu ospite del Collegio nel 1993. Emmanuela, ancora prima di laurearsi in Filologia moderna con Clelia Martignoni, si era quindi mossa su più fronti. Non solo aveva fondato con un gruppo di studenti l’editrice in copyleft OMP, ma in vista di una collaborazione più stretta con Pavia Archivi Digitali, progetto lanciato da Beppe Severgnini, allora Presidente dell’Associazione Alumni di UniPV, Emmanuela capisce che non bisogna smettere di studiare. Neanche se ha appena conseguito un’ottima valutazione al Dottorato. Si lancia nell’ennesima sfida e, aggiudicandosi un contributo dell’Associazione Alumnae, ritorna sui banchi di scuola per un Master in Informatica del Testo ed Edizione Elettronica. Fa avanti e indietro tra Pavia Siena e Arezzo, in attesa che esca il suo esordio letterario. Su carta, per Laterza. Per il digitale, ci sarà tempo.

Oggi


Emmanuela festeggia il suo trentesimo compleanno presentando il suo… Mio salmone domestico. 
Inizia un tour che la porterà anche in città dove una sua compagna d’anno, ma classicista, Giulia Ghidini, la presenterà; si prepara poi  a qualche puntata all’estero, dove andrà forte anche dell’esperienza a Cambridge, grazie al suo Collegio.
I suoi trent’anni, quelli dell’istituzione fondata dalla veneta Sandra Bruni Mattei, li aveva festeggiati curando la pubblicazione degli Incontri al Collegio Nuovo 1997-2007, sulla scia del primo fortunato volume uscito per le cure di Grazia Bruttocao.
Attualmente insegna al Master di Informatica del testo ed edizione elettronica (Università di Siena). Tra le pubblicazioni più recenti, tra accademia e “invenzione”: L’unico viaggio che ho fatto. Storia di Gardaland e di quello che è successo dopo (Minimum fax),  Digitale d’autore. Macchine, archivi e letterature (Firenze University Press) e La scrittura necessaria. Il diario di guerra di Fausta Cialente (Artemide).

Il suo consiglio


Aprire la mente: “Le conferenze scientifiche sono interessanti e sono comprensibili anche agli analfabeti di scienza come me. Già avevo avuto il sospetto, frequentando in Collegio molte ‘scienziate’, che la curva di Gauss avesse qualcosa di persino più poetico dell’endecasillabo sciolto, e che a guardare bene il ferrocene non ha nulla da invidiare agli amori eterni in letteratura” (Nuovità, n. 6)


Livia Capponi, Lettere Classiche

A 31 anni Lecturer di Storia antica alla Newcastle University, e… rientrare in Italia è possibile.

Da Brescia, Livia arriva a Pavia nel 1993 per iscriversi a Lettere Antiche. Grazie all’accordo del Collegio con l’Università di Heidelberg, frequenta un corso di lingua tedesca sulla scia di molte sue compagne classiciste. Si laurea a pieni voti, in corso, l’anno dopo essersi diplomata in pianoforte al Conservatorio. Grazie anche al suo relatore, prof. Troiani e al Collegio che la sostiene con una borsa di studio, è ammessa come Graduate Visiting Student per l’anno accademico 1998-99 al Brasenose College di Oxford. Subito dopo vince un posto di PhD presso il medesimo College, che la impegna sino al 2003 con la pubblicazione della tesi. E’ la volta di un ritorno temporaneo in Italia, o quasi: per i tre anni successivi, è dottoranda presso la Scuola Superiore di Studi Storici, Università di San Marino (RSM). Anche in quel caso al titolo segue la pubblicazione della tesi. Ed è tra le firmatarie di uno dei ritratti dedicati dal Collegio al Prof. Emilio Gabba, storico pilastro del Nuovo!

Tra le prime sfide


Livia ha poco più di trent’anni, una famiglia, due titoli di dottorato, diverse esperienze di insegnamento liceale in Italia e universitario all’estero, sei istituzioni italiane e straniere che l’hanno sostenuta: dalla British Academy e la British Federation of Women Graduates di Londra al MAE (UniPV) e al Collegio di Pavia, senza dimenticare gli Atenei di Oxford e Ca’ Foscari di Venezia. Anche l’Associazione Alumnae si ricorda di lei e le conferisce un premio di ricerca nel maggio 2006 per poter presentare un suo lavoro a una conferenza internazionale. Quattro mesi dopo firma il contratto a tempo indeterminato come Lecturer in Storia Antica, Newcastle University. Inizia la spola tra l’Italia, dove vive il marito, e l’Inghilterra dove tra un papiro e l’altro e il conseguimento del Newcastle Teaching Award, alleva i loro due figli.

Oggi


’anno accademico 2013-14 all’Università di Pavia si è aperto con l’acquisizione di Livia nel Dipartimento di Studi Umanistici – Scienze dell’Antichità: Livia ha vinto una delle borse “Rita Levi-Montalcini” per il rientro in Italia di giovani ricercatori stabilmente all’estero. Le sarà affidato il nuovo insegnamento di Papirologia. Solo due le borse in tutta Italia nel 2013-14 per discipline umanistiche!

Il suo consiglio


Spegnere la luce della camera, accendere l’attenzione nella sala conferenze del Collegio: “Me li sono pensati e rimuginati tante volte i personaggi che sono passati dalla sala conferenze del Collegio Nuovo. Poeti, scrittori, registi, che sino a quel momento avevo solo immaginato a partire dalle loro ‘opere’, ora – fenomeno davvero incredibile – si prendevano la briga di venire a trovarmi direttamente ‘a casa mia’, lasciandomi soltanto la fatica di spegnere la luce della camera e scendere le scale. […] Ricordo anche incontri scientifici altrettanto emozionanti di quelli letterari, come la fascinosa lezione di Luca Cavalli Sforza su geni, popoli e lingue, e quella dell’astrofisico Tullio Regge, che con il suo ‘universo infinito’ mi ha guarito da ogni forma di claustrofobia, trasformando per una sera una sala piena di gente in un planetario”. (Nuovità n.9)


Raffaella Butera, Medicina e Chirurgia

Le storie di successo sono anche storie di fatica (Nuovità, n. 16)

Da Torino Raffaella arriva a Pavia, forte della sua maturità classica e decisa a iscriversi a Medicina. Quando è al second’anno, nel suo Collegio si tiene il primo Raduno dell’Associazione delle ex alunne (foto, 1986). Arrivata al quart’anno, mentre il Collegio festeggia i suoi primi dieci anni di attività e può già vantare un primo accordo internazionale (con l’Università di Mainz), una opportunità particolare pone Raffaella già in una dimensione di cooperazione internazionale.

Tra le prime sfide


Le è infatti assegnata una borsa di studio presso il Centro Antiveleni dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano come allieva tirocinante nell’ambito del Progetto Eurotoxnet. L’obiettivo, ambizioso, innovativo e interdisciplinare (coinvolge medici, chimici, biologi…) è quello di creare una rete europea tra i diversi Centri antiveleni, con condivisione di dati tossicologici. L’impegno di Raffaella, ancora studentessa, è suddiviso tra tirocinio pratico (gestione delle emergenze), studio della tossicologia e dell’informatica e frequenza di seminari di aggiornamento. Il Collegio da parte sua la sostiene venendole incontro nella programmazione accademica, considerato l’ottimo profitto dei suoi esami e l’impegno triennale anche a Milano. Grazie a lei la tossicologia arriva anche in Collegio con una conferenza, nel 1989, della Prof. Rita Ghezzi Laurenzi, una delle tante scienziate pioniere che negli anni sono passate nella nostra sala.
Inevitabile che dalla partecipazione a questo progetto pilota, che coinvolge Italia, Belgio e Inghilterra, Raffaella accolga con entusiasmo altre nuove esperienze all’estero, quando poi sarà specializzanda in Tossicologia nel Dipartimento del Prof. Luigi Manzo. Il Collegio le assegna una borsa di perfezionamento a Parigi, presso l’Ospedale Fernand Widal, uno dei più autorevoli centri di Tossicologia al mondo; al suo rientro, Raffaella riceve dal Soroptimist International, su proposta del Club di Pavia, un supporto economico per un’avventura oltreoceano: a Denver, in Colorado.

Oggi


Durante una esperienza di oltre vent’anni come Dirigente medico di I livello nel Servizio di Tossicologia – Centro Antiveleni e Centro Nazionale di Informazione Tossicologica (IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia), Raffaella avvia anche una collaborazione con il Centro Antiveleni dell’Azienda Ospedaliera di Bergamo, dove lavora, come cardiologa, la sua compagna di Collegio Lucia Botticchio.
Tra una trasferta professionale e l’altra, Raffaella ritorna periodicamente in quello che chiama affettuosamente il suo “pensatoio”, incubatore di diverse imprese, almeno due. Nel 2004, ad esempio, contribuisce in modo determinante alla formalizzazione dell’Associazione Alumnae del Collegio Nuovo, di cui è stata Presidente (foto con la Rettrice del Collegio Paola Bernardi e la Presidente Bruna Bruni) e che annovera nel Consiglio la presenza della stessa Lucia Botticchio. Dieci anni dopo, nel 2014, assume la piena direzione della società di consulenza da lei fondata e chiamata Toxicon (sul sito, in omaggio ai suoi studi classici, è riportata la grafia in caratteri greci!). Toxicon offre i suoi servizi grazie a un team interdisciplinare di medici, tossicologi, biologi, biotecnologi, tecnologi alimentari, chimici, economisti e avvocati, esperti in salute e sicurezza, tutti focalizzati sul risk assessment sanitario e ambientale. Molti di loro, laureati delle Università di Genova, Milano e Pavia, sono stati allievi del Master “Valutazione e controllo del rischio tossicologico da inquinanti ambientali”, un Master dell’Università di Pavia di cui Raffaella è tuttora coordinatrice didattica. Un’attività che si affianca a quella dell’insegnamento a contratto presso l’Ateneo pavese.
Nle 2019 istituisce il Premio intitolato a suo padre, ing. Luigi Butera (nella foto, con la prima alunna vincitrice, Alexandra Paredes).

Il suo consiglio


Uno lo ruba da Antoine de Saint-Exupéry Cittadella (1948): “Se vuoi costruire una nave non radunare gli uomini per tagliare la legna, distribuire i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia del mare vasto e infinito”. L’altro lo prende da se stessa: “In totale, il patrimonio dell’Associazione ammonta a qualcosa come 7.400 anni [messi insieme gli anni da collegiali e quelli di esperienza professionale di tutte le Alumnae]: e noi che credevamo di essere un collegio Nuovo…. L’Associazione è un baule di cose che ci appartengono: guardiamoci insieme dentro, per farle fruttare” (Nuovità, n. 13)


10 maggio, ore 21 - CoNnect: Lo Spazio

Torna CoNnect, l’evento curato dalle Alunne, in collaborazione con il Collegio Nuovo, e si apre alla partecipazione di altri studenti dell’Università di Pavia. In questa edizione dal Nuovo, dal Borromeo e dal Volta, salgono sul palco studenti di Fisica, Medicina e Storia dell’Arte: parleranno dello spazio, da quello fisico a quello fantastico, da quello politico a quello economico.


10 maggio 2023 - Rassegna cinematografica STEAMiamoci

Promossa da Comune di Pavia e STEAMiamoci, nel quadro di Pavia Capitale della Cultura d’Impresa 2023, in collaborazione con LabTalento, Soroptimist, Collegio Nuovo e Assolombarda. La  Rassegna propone tre appuntamenti con role models e testimonial STEAM, tra cui le Alunne Elena Fede e Maria Clara Corda, intervistate da Anna Carmassi, project leader di STEAMiamoci.


10 maggio 2023 - CoNnect 2023 "Lo spazio"

Torna CoNnect, l’evento curato dalle Alunne, in collaborazione con il Collegio Nuovo, e si apre alla partecipazione di altri studenti dell’Università di Pavia. In questa edizione dal Nuovo, dal Borromeo e dal Volta, salgono sul palco studenti di Fisica, Medicina e Storia dell’Arte: parleranno dello spazio, da quello fisico a quello fantastico, da quello politico a quello economico. Partecipazione speciale di Filippo Capobianco, campione nazionale di Poetry Slam 2022


Alessandra Buniva, Lettere Moderne

Il cartoncino di Natale. Le dobbiamo un grazie speciale, perché ogni volta riesce a ritagliare per noi alcune ore (spesso notturne) di creatività, sempre più contese tra impegni professionali e familiari.  (Nuovità, n. 16)

«Onorata di aver vinto un posto nel vostro Collegio, ringrazio e confermo con gioia la mia accettazione», così Alessandra scrive in un telegramma in risposta alla lettera di nomina che le comunica la vincita del concorso di ammissione al Collegio Nuovo.
Correva l’anno 1984, e fra la carica delle oltre 70% di colleghe scientifiche, a rappresentare il mondo umanistico (con giurisperite, economiste e letterate) tra le matricole, c’è anche lei, Alessandra, con maturità classica guadagnata al Liceo Zucchi di Monza. L’anno successivo fa domanda per l’Internationaler Sommerkurs di Mainz, prima partnership del Collegio.
Ad Alessandra, da studentessa, capita l’occasione per trarre piccole soddisfazioni da una passione che non è più che un passatempo e che non ha niente ha che fare con il suo corso di studi. In occasione del primo decennale del Collegio, sulla base di un’idea del Prof. Alberto Gigli Berzolari e della Rettrice Paola Bernardi, condivisa da tutto il CdA, con la supervisione del prof. Giampaolo Calvi disegna lo stemma del Collegio, che, come racconta la Rettrice, «si richiama agli studi scientifici della Fondatrice, sia nel colore che nei simboli (la “cuffia” di Beltrami, il modello di superficie pseudosferica costruito da Eugenio Beltrami, ghisleriano, professore di Fisica Matematica nell’Università di Pavia dal 1876 al 1891, e una figura geometrica)» (Il Collegio Nuovo, Dieci anni).

Tra le prime sfide


Pubblica un articolo su una “bosinata”, una composizione popolare milanese, si conquista le lodi negli esami di Storia della lingua italiana e di Storia della critica del cinema e si laurea in corso, a pieni voti e lode, con una tesi, seguita dallo storico della lingua Angelo Stella. Argomento?
A sorpresa: “Il fumetto: variazioni e varianti”. Qualcosa sta cambiando. Poco dopo è ammessa, con dura selezione, al Master in comunicazione d’impresa di Publitalia ‘80 (oggi “Master in marketing digital communication sales management”). Non manca, nonostante gli orari pressanti di lavoro e gli impegni famigliari, di curare la grafica del Collegio Nuovo: sciarpina, cartellette, cartoncini di Natale, uno più bello dell’altro… Ed è ancora lei a suggerire il titolo “Nuovità” per la Rivista del Collegio, uscita con il primo numero nel 1990.
Il testimone poi è passato ad altre Alumnae e alunne che da Lettere Classiche e Filosofia hanno saputo sfruttare un talento artistico non solo per il Collegio. Anche il Ventennale del Collegio vede il contributo di Alessandra e… di suo padre (borromaico) che supervisiona l’allestimento della mostra fotografica sulla storia del Collegio.

Oggi


Le studentesse di oggi curano il cartoncino di Natale del Collegio, guardando anche all’esempio di Alessandra.
Dopo la partenza come segretaria di produzione negli studi televisivi di Mediaset, un primo tentativo di mettere a profitto le nozioni apprese fino a quel momento in un mondo del tutto inaspettato (esperienza grazie alla quale getterà le basi per una nuova famiglia) fortunatamente presto concluso, il corso della carriera sdrucciola dal terreno delle competenze a quello delle passioni, sfociando (in modo non del tutto imprevedibile) nel “mestiere” di videografica, duramente costruito rubando l’arte alla vecchia maniera, per un mestiere quasi manuale che per tanti anni cresce però… rimanendo un gioco.
«Uno dei primi avvertimenti che posso darvi, soprattutto se fin da piccole vi siete appassionate al disegno e alla grafica e avete avuto come massima aspirazione di realizzare un cartone animato, è di non finirci per caso, magari dopo aver studiato con dedizione aoristi e perfetti, esservi laureate in Lettere moderne nel collegio più mitico di Pavia!»: questo era un consiglio che dava anni fa (Nuovità, n. 16)
«Oggi lo modificherei». Lo dice sempre occupandosi di “immagine”, in un ruolo oggi ancora diverso, sempre in Mediaset.

Il suo consiglio


«Ogni scelta è fatta di compromessi e rinunce. Oggi ci viene richiesto di specializzarci sempre di più, per poter non emergere, ma almeno sopravvivere in un mondo sempre più competitivo. Chi sa concentrare le proprie esperienze in una direzione precisa, accumulando competenze, sarà apprezzato per la sua preparazione, ma solo se l’avrà “certificata” con titoli e curriculum sarà anche riconosciuto e ascoltato dalle persone con cui si troverà a collaborare.
Ma è anche vero che le menti più creative traggono alimento da stimoli diversissimi, e tendono a disperdere le proprie forze cambiando strada e interessi, curiosando ovunque, disperdendosi in attività marginali a puro scopo edonistico. “Stay Hungry. Stay Foolish”, vi rimando al celebre discorso di Steve Jobs. Il rischio è di non raggiungere risultati apprezzabili in nessuna direzione, e che solo con molta fortuna si possano unire, alla fine, tutti i puntini.
Il mio consiglio è di non dimenticare mai, scegliendo, di tenere in debito conto quello che vi dice il cuore. Di non avere mai paura di tornare indietro, per prendere la strada davvero giusta. Un modo per tenere le proprie divagazioni non lontane dalla strada intrapresa, in modo che ogni esperienza possa davvero rafforzare l’altra, creando nuovi stimoli e opportunità. :)»