LE RELAZIONI FONDATIVE. I legami e il chiamarsi scrittrice

«Un’educazione sentimentale attraverso i legami con le amiche che declina, al plurale, con gratitudine, la prima persona singolare delle persone adulte che siamo diventate»
Helena Janeczek

Martedì 2 maggio (ore 21, anche su Zoom e in diretta Facebook) si parla di amicizia, legami, relazioni fondative con Gaia Manzini attraverso il suo ultimo libro edito da Bompiani, La via delle sorelle. Ad animare le pagine non è solo il senso di gratitudine verso quelle figure, “sorelle”, attraverso le quali, in un processo di rispecchiamento e di distinzione, ci si costruisce la propria identità di adulta, ma anche il progressivo coraggio nel chiamarsi, finalmente, “scrittrice”.


2 maggio - 22 maggio 2023 - Python. Primi passi

Un linguaggio di programmazione ampiamente utilizzato nelle applicazioni Web, nello sviluppo di software, nella data science e nel machine learning: è efficiente e facile da imparare, soprattutto una competenza essenziale per trovare un lavoro soddisfacente nell’elaborazione dei dati.


2 maggio 2023 - Le relazioni fondative

Si parla di amicizia, legami, relazioni fondative con Gaia Manzini attraverso il suo ultimo libro edito da Bompiani, La via delle sorelle. Ad animare le pagine non è solo il senso di gratitudine verso quelle figure, “sorelle”, attraverso le quali, in un processo di rispecchiamento e di distinzione, ci si costruisce la propria identità di adulta, ma anche il progressivo coraggio nel chiamarsi, finalmente, “scrittrice”.


Magda Arnaboldi, Fisica

Da Brescia, Magda arriva a Pavia nel 1984, forte del diploma di maturità scientifica e della partecipazione all’International Astronomers Youth Camp. Un passione per l’astrofisica che, unita al suo impegno nel corso di laurea in Fisica (con risultati che confermano il primo posto nella graduatoria di accesso al concorso in Collegio), la porterà ad essere una stella della ricerca, con l’orgoglio anche del prof. Alberto Gigli Berzolari. Il Collegio la supporta per esperienze all’estero, a Ginevra, al CERN (dove incontra Edoardo Amaldi) e anche dopo la laurea in Fisica teorica, negli Stati Uniti, all’Università del Wisconsin, mentre è impegnata per un PhD alla SISSA di Trieste. I suoi rapporti con scienziati come Ken Freeman e D.W. Sciama fanno sì che entrambi, come Margherita Hack, siano fra gli ospiti illustri del Collegio Nuovo negli anni Novanta.

Tra le prime sfide


“Passai diversi mesi arrovellandomi tra il desiderio di voler studiare in una città universitaria lontana da casa e il disappunto per le conseguenze che ciò avrebbe avuto dal punto di vista economico. Quando vinsi il posto gratuito al Collegio Nuovo, fu un sollievo perché, grazie alle mie capacità, potevo realizzare un progetto meditato da tempo. In questo modo ho potuto frequentare l’Università traendone il massimo profitto…” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988). Magda non può forse ancora immaginare quanto “lontano da casa” la porteranno le sue tappe professionali: quattro anni dopo, si propone di sostituire un suo collega di dottorato per compiere osservazioni al Centro ESO a La Silla in Cile. Da qui, passa poi in Australia, e di lì ancora a Parigi, con una borsa del Rotary International (anche qui il suo alunnato costituisce titolo di merito!), poi diventa Ricercatrice all’Osservatorio di Capodimonte, quindi si sposta ancora a Torino (INAF) e poi di nuovo all’estero…

Oggi


Nel 2013, una dozzina di anni dopo aver tenuto un corso di Astrofisica allo IUSS di Pavia, Magda viene nominata Full Astronomer della Faculty di ESO – European Southern Observatory a Garching (Monaco di Baviera), oltre che Head of Archive Science Group di ESO. Al suo attivo la supervisione di dieci tesi di dottorato in Astrofisica, di cui, per rimanere in tema di leadership femminile, tre in svolgimento e cinque già conseguiti da giovani donne. Senza contare la presidenza di Comitati scientifici promotori di workshop e convegni internazionali: tra gli ultimi “Science from the Next Generation Imaging and Spectroscopic Surveys”.

Il suo consiglio


Collaborare: “Nel mondo culturale e universitario non sono mai mancate donne illustri, ma erano acuti solitari, dietro ai quali non esisteva una cerchia di studiose affini. […] Bisogna fare in modo che le donne imparino a studiare insieme e a collaborare fra di loro” (Il Collegio Nuovo. Dieci anni, 1988)

Nelle foto: Fabiola Gianotti, prima direttrice del CERN, ospite al Nuovo; Maria Latella in Collegio a parlare del suo libro “Il potere delle donne”


Elisa Bertazzini, Lettere Classiche

Un giorno mi è stata offerta la possibilità di partecipare al corso estivo di lingua e cultura tedesca ad Heidelberg nel mese di agosto; non potevo immaginare che il “Perché no?” con cui ho risposto alla Rettrice avrebbe cambiato completamente le mie prospettive: ci sono tornata l’anno successivo e poi… mi sono buttata. (Nuovità, n. 19)

Dalla Valtellina, fresca di maturità classica con massimi voti, Elisa arriva al Collegio Nuovo per proseguire i suoi studi in antichistica come alunna sia dell’Università di Pavia sia della Classe di Scienze Umane della Scuola Superiore Universitaria IUSS.
Accanto al premio di studio dello IUSS, a Elisa è assegnato anche il posto gratuito in Collegio, intitolato al prof. Aurelio Bernardi, ordinario di Antichità greche e romane nella Facoltà di Lettere dell’Ateneo pavese, di cui fu Preside nei primi anni Settanta. Il nome del Professore, nonché Rettore del Collegio Ghislieri per quasi quarant’anni,  ritornerà nella storia di Elisa anche dopo la laurea.
Elisa, oltre ad essere riferimento per le alunne più giovani del suo corso di laurea, partecipa attivamente agli incontri culturali organizzati in Collegio e ne scrive su Nuovità: per cominciare,un articolo sulla tavola rotonda con il vaticanista e responsabile della Struttura Rai-Vaticano Giuseppe De Carli (autore di Eminenza, mi permette? La Chiesa e il mondo raccontati dai cardinali di Papa Wojtyla – a discuterne con lui, nella primavera del 2005, Monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia e il Prof. Silvio Beretta, allora Presidente della Provincia di Pavia). L’anno successivo è la volta di una riflessione sulle discusse “radici cristiane dell’Occidente” in una lectio tenuta dal Prof. Lucio Troiani, docente di Storia Romana: «Credo di poter dire che questo incontro – riflette Elisa – ha dato a tutti l’occasione di un approccio nuovo al tema trattato, ripensando la nostra civiltà non tanto secondo la categoria “radici” quanto rispetto alla sua posizione nell’albero genealogico. Un albero genealogico che ci ha permesso di togliere il cristianesimo dal suo isolamento per inserirlo in una famiglia in cui riscoprire i fratelli maggiori» (Nuovità n. 16).
Inoltre, in Collegio a Elisa è affidata la distribuzione dei circa 150 biglietti messi a disposizione gratuitamente per gli spettacoli teatrali a Milano e a Pavia, con il glorioso Teatro Fraschini. Una mansione che richiede cura organizzativa e capacità di mediazione, visto l’alto flusso di domande!

Tra le prime sfide


La prima svolta è di fronte a un “perché no?” con cui risponde alla proposta di un soggiorno per il Ferienkurs dell’Università di Heidelberg, nell’estate del suo secondo anno in Collegio; prima della laurea magistrale decide persino di affrontare sette mesi di Erasmus sempre all’Università tedesca: «Provo a pensare al mio stato d’animo quando tutto è cominciato e parte una canzone nella mia testa [dell’amato Davide Van de Sfroos, N.d.R.]: «”E siamo partiti come uno sputo contro la bufera: se ci riesco cambio la mia vita, se non affondo è già qualcosa”. Già, se non affondo in un Paese la cui lingua ho imparato in due mesi, se non mi pentirò di questo azzardo, io che ho un così brutto rapporto con il rischio, mi posso già dire soddisfatta. E, come fortunatamente spesso accade nella vita, ho avuto molto più di quello che cercavo e speravo» (Nuovità, n. 19).
La laurea magistrale arriva con una tesi con il Prof. Fabio Gasti che le vale un riconoscimento per il quale torna il nome di Aurelio Bernardi, a cui è intitolato il Premio istituito dalla Famiglia nel 1990 a favore di neolaureati/e del Collegio Ghislieri o del Nuovo. Con la tesi Pace fra cielo e terra: una lettura di Aug., civ. XIX, 10-17, Elisa precede la collega Pamela Morellini, di tre anni più giovane e valtellinese pure lei!, nell’assegnazione del Premio. Il suo lavoro riceve anche il Premio Lucilla Ranzato per la migliore tesi in Latinistica dell’ultimo triennio, un riconoscimento che si erano aggiudicate in passato Caterina Baletti e Annalisa Vicario, oggi Docenti liceali.
Da Heidelberg Elisa ha avuto «molto di più di quel che cercava e sperava» tanto che persino per il post laurea coglie un’altra occasione, quella di un anno di perfezionamento presso il Romanisches Seminar di Mainz (primo partner internazionale del Collegio), con la supervisione del Prof. Michael Mathaeus e della dott. Anna Campanile. A Elisa il compito di occuparsi delle lezioni di conversazione in italiano, sfida interessante anche perché completata da un percorso di approfondimento successivo che la porterà a ottenere il certificato di Master “DITALS – Didattica dell’Italiano per adulti di lingua straniera” promosso dall’Università per Stranieri di Siena.

Oggi


Che c’è di nuovo? Oggi Elisa ha cambiato ancora percorso: tornata nella sua Valtellina, forte dell’esperienza al Collegio Nuovo, in Germania e poi di nuovo in Italia («Insomma, il mettersi in gioco, quel ripensare a sé per “spiegarlo” agli altri, lo sforzo di guardare le cose coi loro occhi… è davvero una palestra di vita, non si immagina quanto si possa capire di sé e degli altri»), opta per la gestione dei rapporti con l’estero in una azienda locale. Come Project Coordinator presso l’Ufficio Commerciale non solo ricomincia a viaggiare oltrefrontiera, ma mette a frutto la sua esperienza di tutor in Collegio, aiutando a inserire le nuove “matricole aziendali”!

Il suo consiglio


«Posso solo dirvi: fatevi tentare! A volte un “Perché no?” può aprire spazi, amicizie e prospettive che non avreste mai sospettato». (Nuovità, n. 19).